Avatar è cresciuto, ha messo la famiglia al centro. Il primo e il secondo capitolo avevano lo stesso DNA, qui invece l’universo si amplia. La storia oggi ha sfumature diverse. Le nuove sfide sono la guerra, il pianeta che cambia. Anche noi, sulla Terra, attraversiamo una fase complessa. Ed è per questo che Avatar – Fuoco e cenere si rivolge a tutti. Insegna che l’unica salvezza è l’amore reciproco. Siamo connessi, legati, non importa dove siamo nati o dove abitiamo”, spiega Sam Worthington, il protagonista di Avatar – Fuoco e cenere, che aggiunge: “La tecnologia non è stata un ostacolo. Sui set tradizionali ci sono tante distrazioni, si corre contro il tempo. Qui invece, con la motion capture, è un processo molto intimista. È come essere truccati. Quello che poi vedete sullo schermo è frutto degli effetti speciali. Ma quello che siamo non viene modificato”. Il film sarà nelle sale dal 17 dicembre distribuito da Walt Disney Pictures.

© 2025 20th Century Studios. All Rights Reserved.
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(L-R) Neytiri (Zoe Saldaña) and Jake Sully (Sam Worthington) in 20th Century Studios' AVATAR: FIRE AND ASH. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2025 20th Century Studios. All Rights Reserved. (20TH CENTURY STUDIOS)

È trascorso un anno dal tragico finale di Avatar – La via dell’acqua. Jake Sully e Neytiri cercano di trovare una nuova dimensione dopo la morte del loro figlio maggiore, Neteyam. La pace tra le mura domestiche è difficile da ricostruire, mentre all’esterno aleggia lo spettro di un nuovo nemico, quello del Popolo della Cenere, una minacciosa tribù di Na’vì gui-data dalla sanguinaria Varang. Il conflitto si propaga su Pandora, il futuro diventa sempre più incerto. È tempo per una nuova battaglia, in cui non può mancare il feroce colonnello Quaritch, con il volto di Stephen Lang.

“Le persone hanno bisogno di storie, perché illuminano il passato e il futuro. E rendono più sopportabile il presente. La sala non perde il suo valore imprescindibile, specialmente quando si parla di un cult. Qui in Italia siete un pubblico colto, che studia la materia. Amo 8 ½, sono cresciuto con Fellini e De Sica. Credo che Claudia Cardinale sia la più grande attrice degli anni Sessanta. Adesso però attraversiamo un momento cupo. Voi sapete bene che cos’è il fascismo, negli Stati Uniti ne stiamo scoprendo la natura”, sostiene Lang.

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A scene from 20th Century Studios' AVATAR: FIRE AND ASH. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2025 20th Century Studios. All Rights Reserved. (20TH CENTURY STUDIOS)

La nuova generazione nel franchise di Avatar è rappresentata da Bailey Bass, Trinity Jo-Li Bliss e Jack Champion. “Mi ha emozionato far parte di un progetto così pionieristico. Siamo giovani e fortunati, ci hanno trattato con grande rispetto. Sento che Avatar fa parte di me, il primo provino l’ho sostenuto a tredici anni. È incredibile vedere come ci si può specchiare in un’avventura di fantascienza. Abbiamo più cose in comune che differenze, ci ricorda quanto è importante la solidarietà. L’unione, come sempre, fa la forza. Dobbiamo staccare i telefoni e tornare al cinema”, racconta Bass.

Prosegue Trinity Jo-Li Bliss: “James Cameron è un maestro. Lavorare con lui significa capire qualcosa di nascosto su noi stessi. In più ha scritto personaggi femminili fantastici, che mi rendono orgogliosa. Ma l’etica non l’abbiamo dimenticata neanche sul set. Abbiamo girato senza sprechi, avendo la nostra bottiglia d’acqua personale, facendo attenzione all’ambiente”. Conclude Jack Champion: “Non sarei chi sono senza Avatar. Ho fatto il casting a 12 anni, è stata una benedizione. Spero che gli spettatori possano riempire ancora le sale. È un’esperienza condivisa unica, che deve essere protetta”.