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Una conferma dopo l’altra, verrebbe da dire. L’83ª edizione dei Golden Globes, in programma l’11 gennaio al Beverly Hilton di Los Angeles e in onda su CBS e Paramount+, consegna a Paul Thomas Anderson e alla sua dark comedy politica Una battaglia dopo l’altra lo status di front runner di stagione: nove candidature, incluse miglior film – commedia o musical, regia, sceneggiatura, colonna sonora e una batteria di nomination attoriali che la rendono il film da battere.
Allora diventa più interessante capire chi sarà l’underdog, il rivale meno accreditato che potrebbe regalare sorprese. Qui i contendenti sono almeno tre. Occhio a Sentimental Value di Joachim Trier, che si ferma a otto candidature ma domina il campo del cinema non anglofono; I peccatori (Sinners) di Ryan Coogler, horror vampirico ambientato nel Sud segregazionista, ne colleziona sette, centrando tutte le caselle strategiche (film, regia, attore protagonista, sceneggiatura, colonna sonora); Hamnet di Chloé Zhao, rilettura del lutto di Shakespeare, consolida una posizione di forza con sei nomination tra film, regia, sceneggiatura, musica e interpretazioni.
Sul piano industriale, segnato da una “battaglia dopo l’altra” per l’acquisizione di Warner, Netflix guida il totale cinema+tv con 35 candidature, tallonata proprio dal gruppo che sta per acquisire, Warner Bros./HBO, che arriva a 31. Nel perimetro strettamente cinematografico, ad emerge è però il marchio Neon, che piazza cinque titoli su sei nella categoria miglior film in lingua non inglese e presidia l’area arthouse con Un semplice incidente (It Was Just an Accident), L’agente segreto (The Secret Agent), Sentimental Value, Sirāt e l’animazione Arco.
Sul fronte delle serie, The White Lotus guida con sei candidature, seguita dall’ambiziosa crime story in piano sequenza Adolescence con cinque; poi arrivano Severance , Only Murders in the Building , The Bear , The Pitt , Slow Horses e The Diplomat , a confermare l’egemonia del formato “prestige” e dei grandi streamer. Zero candidature per Stranger Things 5 .
Il nuovo corpo votante – oltre 300 giornalisti internazionali provenienti da più di 80 Paesi, compresi membri FIPRESCI – si è fatto sentire: cinque dei dodici slot complessivi tra miglior film drammatico, miglior commedia/musical e miglior animazione vanno a opere non anglofone, mentre la categoria del film in lingua non inglese diventa un piccolo mappamondo, con titoli dall’Iran alla Corea, dal Brasile alla Norvegia, dalla Spagna alla Tunisia.
Se la parola Globe acquisisce più peso, l’eccezione poco lusinghiera riguarda l’Italia, uscita a mani vuote da questa infornata di candidature. Ci si consola giusto per la nomination a Julia Roberts, protagonista di After the Hunt di Luca Guadagnino.
Fra le sorprese, spiccano la mancata candidatura di Wicked: For Good come miglior film commedia/musical (pur presente con Cynthia Erivo e Ariana Grande nelle categorie attoriali), il confinamento di Avatar: Fire and Ash e Mission: Impossible – The Final Reckoning nella sola categoria “risultato al botteghino” e, sul fronte tv come detto, il clamoroso zero per Stranger Things 5 , che chiude la sua corsa ai Globes senza aver mai vinto una statuetta.
Che cinema che fa: temi, tendenze, immaginari
Al netto dei numeri, che cosa ci dicono queste nomination del cinema che ha segnato il recente immaginario?
Da un lato c’è Una battaglia dopo l’altra , che mette in scena un Paese immaginario in preda a una guerra civile a bassa intensità, dove l’eroismo rivoluzionario di Leonardo DiCaprio e il suprematismo bianco di Sean Penn diventano maschere intercambiabili di un potere che divora se stesso. È un film “grande” per budget e ambizione, che porta il linguaggio di Anderson all’incrocio fra thriller politico, satira e tragedia.
Dall’altro c’è il blocco delle opere che lavorano sul trauma familiare e sulla memoria. Il bergmaniano Sentimental Value riprende il filo del cinema di Joachim Trier per raccontare una famiglia che non riesce più a tenersi insieme; Hamnet rilegge Shakespeare a partire dalla morte del figlio e dalla figura di Agnes; Blue Moon e Marty Supreme illuminano, ciascuno a modo proprio, le fratture del maschile contemporaneo fra crisi di mezza età, fallimenti e miti personali di successo.
Nel mezzo, la ribalta è dell’horror (d’autore). I peccatori (Sinners) usa il vampiro per parlare di razzismo, fede e la “storia di violenza” americana; Frankenstein di Guillermo del Toro torna a chiedersi cosa sia “umano” e cosa “mostruoso” nel rapporto fra creatore e creatura; l’animazione ospita il demone shonen di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Infinity Castle accanto a titoli Pixar e Disney. L’horror, il fantastico, l’animazione adulta sono linguaggi centrali dell’immaginario contemporaneo.
La serialità, infine, consolida il dominio di una formula tra la soap e la satira come quella di The White Lotus ,che continua a smontare privilegi e vanità occidentali in resort sempre più esotici e inquietanti; Severance radicalizza il discorso sul lavoro cognitivo e sulle identità scisse; The Bear e Hacks spingono la commedia verso territori nevrotici e autoanalitici, lontani dalla sitcom classica. L’esclusione di Stranger Things 5 suggerisce forse che l’epoca delle serie–reliquia, sorrette solo dal capitale nostalgico, è al tramonto? Presto per dirlo, ma l’esclusione pesa (Netflix è stata punita anche con le zero candidature a House of Dynamite di Kathryn Bigelow).
Prospettive Oscar: cosa ci dicono queste nomination
I Golden Globes restano un premio sui generis, più sensibile al glamour e ai giochi di potere dell’industry. Ma come primo stress test della stagione contano, eccome.
Le nomination 2026 disegnano con chiarezza il nucleo dei film che quasi sicuramente ritroveremo nelle cinquine (o meglio: decine) dell’Academy. Una battaglia dopo l’altra è il naturale front runner: nove candidature, autore di culto, cast stellare, colonna sonora firmata Jonny Greenwood, un profilo idealmente cucito su un Oscar che vuole mostrarsi audace e insieme mainstream (203 milioni di dollari d’incasso worldwide). Hamnet appare ancora il come contendente “emotivo” perfetto. Attenzione però a I peccatori , il cavallo di Troia ideale per consolidare l’apertura dell’Academy all’horror “adulto” e al new black cinema, dopo i revi tentativi di Black Panther e Get Out; Sentimental Value e Frankenstein sono gli underdog (soprattutto il primo) di stagione.
Sul fronte attoriale, nomi come Leonardo DiCaprio, Michael B. Jordan, Oscar Isaac, Jessie Buckley, Emma Stone, Amanda Seyfried escono dai Globes con un vantaggio evidente nella corsa a nomination e, in alcuni casi, statuetta. Allo stesso tempo, figure come Eva Victor, Inga Ibsdotter Lilleaas, Jacob Elordi, aprono il sistema ai volti nuovi, più giovanili.
Sul versante miglior film internazionale, la sestina dei Globes – Un semplice incidente, Sentimental Value, No Other Choice, L’agente segreto, Sirāt, La voce di Hind Rajab – assomiglia molto a una lista “sei per cinque” da cui uscirà la cinquina Oscar: un candidato resterà fuori, sarà interessante scoprire quale.
Tutte le candidature ai Golden Globes 2026
Miglior film drammatico
(Best Motion Picture – Drama)
Frankenstein
Hamnet
It Was Just an Accident (Un semplice incidente)
The Secret Agent (L’agente segreto)
Sentimental Value
Sinners (I peccatori)
Miglior film commedia o musical
(Best Motion Picture – Musical or Comedy)
Blue Moon lang
Bugonia
Marty Supreme
No Other Choice
Nouvelle Vague
One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Miglior film d’animazione
(Best Motion Picture – Animated)
Arco
Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Infinity Castle
Elio
KPop Demon Hunters
Little Amélie or the Character of Rain
Zootopia 2 (Zootropolis 2)
Risultato al cinema e al botteghino
(Cinematic and Box Office Achievement)
Avatar: Fire and Ash
F1
KPop Demon Hunters
Mission: Impossible – The Final Reckoning
Sinners (I peccatori)
Weapons
Wicked: For Good (Wicked – Parte 2)
Zootopia 2 (Zootropolis 2)
Miglior film in lingua non inglese
(Best Motion Picture – Non-English Language)
It Was Just an Accident lang (Un semplice incidente) – Francia
No Other Choice – Corea del Sud
The Secret Agent (L’agente segreto) – Brasile
Sentimental Value – Norvegia
Sirāt – Spagna
The Voice of Hind Rajab (La voce di Hind Rajab) – Tunisia
Migliore attrice protagonista – film drammatico
(Best Performance by a Female Actor in a Motion Picture – Drama)
Jessie Buckley, Hamnet
Jennifer Lawrence, Die My Love
Renate Reinsve, Sentimental Value
Julia Roberts, After the Hunt
Tessa Thompson, Hedda
Eva Victor, Sorry, Baby
Miglior attore protagonista – film drammatico
(Best Performance by a Male Actor in a Motion Picture – Drama)
Joel Edgerton, Train Dreams
Oscar Isaac, Frankenstein
Dwayne Johnson, The Smashing Machine
Michael B. Jordan, Sinners (I peccatori)
Wagner Moura, The Secret Agent (L’agente segreto)
Jeremy Allen White, Springsteen: Deliver Me from Nowhere
Migliore attrice protagonista – commedia o musical
(Best Performance by a Female Actor in a Motion Picture – Musical or Comedy)
Rose Byrne, If I Had Legs I’d Kick You
Cynthia Erivo, Wicked: For Good (Wicked – Parte 2)
Kate Hudson, Song Sung Blue
Chase Infiniti, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Amanda Seyfried, The Testament of Ann Lee
Emma Stone, Bugonia
Miglior attore protagonista – commedia o musical
(Best Performance by a Male Actor in a Motion Picture – Musical or Comedy)
Timothée Chalamet, Marty Supreme
George Clooney, Jay Kelly
Leonardo DiCaprio, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Ethan Hawke, Blue Moon
Lee Byung-hun, No Other Choice
Jesse Plemons, Bugonia
Migliore attrice non protagonista – cinema
(Best Performance by a Female Actor in a Supporting Role in Any Motion Picture)
Emily Blunt, The Smashing Machine
Elle Fanning, Sentimental Value
Ariana Grande, Wicked: For Good (Wicked – Parte 2)
Inga Ibsdotter Lilleaas, Sentimental Value
Amy Madigan, Weapons
Teyana Taylor, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Miglior attore non protagonista – cinema
(Best Performance by a Male Actor in a Supporting Role in Any Motion Picture)
Benicio Del Toro, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Jacob Elordi, Frankenstein
Paul Mescal, Hamnet
Sean Penn, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Adam Sandler, Jay Kelly
Stellan Skarsgård, Sentimental Value
Miglior regia – film
(Best Director – Motion Picture)
Paul Thomas Anderson, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Ryan Coogler, Sinners (I peccatori)
Guillermo del Toro, Frankenstein
Jafar Panahi, It Was Just an Accident (Un semplice incidente)
Joachim Trier, Sentimental Value
Chloé Zhao, Hamnet
Migliore sceneggiatura – film
(Best Screenplay – Motion Picture)
Paul Thomas Anderson, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Ronald Bronstein, Josh Safdie, Marty Supreme
Ryan Coogler, Sinners (I peccatori)
Jafar Panahi, It Was Just an Accident (Un semplice incidente)
Eskil Vogt, Joachim Trier, Sentimental Value
Chloé Zhao, Maggie O’Farrell, Hamnet
Miglior colonna sonora originale – film
(Best Original Score – Motion Picture)
Alexandre Desplat, Frankenstein
Ludwig Göransson, Sinners (I peccatori)
Jonny Greenwood, One Battle After Another (Una battaglia dopo l’altra)
Kangding Ray, Sirāt
Max Richter, Hamnet
Hans Zimmer, F1
Miglior canzone originale – film
(Best Original Song – Motion Picture)
“Dream As One”, Avatar: Fire and Ash
“Golden”, KPop Demon Hunters
“I Lied to You”, Sinners (I peccatori)
“No Place Like Home”, Wicked: For Good (Wicked – Parte 2)
“The Girl in the Bubble”, Wicked: For Good (Wicked – Parte 2)
“Train Dreams”, Train Dreams
Miglior serie televisiva drammatica
(Best Television Series – Drama)
The Diplomat lang
The Pitt
Pluribus
Severance (Scissione)
Slow Horses
The White Lotus
Miglior serie televisiva commedia o musical
(Best Television Series – Musical or Comedy)
Abbott Elementary
The Bear
Hacks
Nobody Wants This
Only Murders in the Building
The Studio
Miglior miniserie, serie antologica o film tv
(Best Television Limited Series, Anthology Series or Motion Picture Made for Television)
Adolescence lang
All Her Fault
The Beast in Me
Black Mirror
Dying for Sex
The Girlfriend (La fidanzata)
Migliore attrice protagonista – serie drammatica
(Best Performance by a Female Actor in a Television Series – Drama)
Kathy Bates, Matlock
Britt Lower, Severance (Scissione)
Helen Mirren, Mobland
Bella Ramsey, The Last of Us
Keri Russell, The Diplomat
Rhea Seehorn, Pluribus
Miglior attore protagonista – serie drammatica
(Best Performance by a Male Actor in a Television Series – Drama)
Sterling K. Brown, Paradise
Diego Luna, Andor
Gary Oldman, Slow Horses
Mark Ruffalo, Task
Adam Scott, Severance (Scissione)
Noah Wyle, The Pitt
Migliore attrice protagonista – serie commedia o musical
(Best Performance by a Female Actor in a Television Series – Musical or Comedy)
Kristen Bell, Nobody Wants This
Ayo Edebiri, The Bear
Selena Gomez, Only Murders in the Building
Natasha Lyonne, Poker Face
Jenna Ortega, Wednesday (Mercoledì)
Jean Smart, Hacks
Miglior attore protagonista – serie commedia o musical
(Best Performance by a Male Actor in a Television Series – Musical or Comedy)
Adam Brody, Nobody Wants This
Steve Martin, Only Murders in the Building
Glen Powell, Chad Powers
Seth Rogen, The Studio
Martin Short, Only Murders in the Building
Jeremy Allen White, The Bear
Migliore attrice protagonista – miniserie, antologia o film tv
(Best Performance by a Female Actor in a Limited Series, Anthology Series or Motion Picture Made for Television)
Claire Danes, The Beast in Me
Rashida Jones, Black Mirror
Amanda Seyfried, Long Bright River
Sarah Snook, All Her Fault
Michelle Williams, Dying for Sex
Robin Wright, The Girlfriend (La fidanzata)
Miglior attore protagonista – miniserie, antologia o film tv
(Best Performance by a Male Actor in a Limited Series, Anthology Series or Motion Picture Made for Television)
Jacob Elordi, The Narrow Road to the Deep North
Paul Giamatti, Black Mirror
Stephen Graham, Adolescence
Charlie Hunnam, Monster: The Ed Gein Story
Jude Law, Black Rabbit
Matthew Rhys, The Beast in Me
Migliore attrice non protagonista – televisione
(Best Performance by a Female Actor in a Supporting Role on Television)
Carrie Coon, The White Lotus
Erin Doherty, Adolescence
Hannah Einbinder, Hacks
Catherine O’Hara, The Studio
Parker Posey, The White Lotus
Aimee Lou Wood, The White Lotus
Miglior attore non protagonista – televisione
(Best Performance by a Male Actor in a Supporting Role on Television)
Owen Cooper, Adolescence
Billy Crudup, The Morning Show
Walton Goggins, The White Lotus
Jason Isaacs, The White Lotus
Tramell Tillman, Severance (Scissione)
Ashley Walters, Adolescence
Miglior performance in uno show di stand-up comico televisivo
(Best Performance in Stand-Up Comedy on Television)
Bill Maher, Bill Maher: Is Anyone Else Seeing This?
Brett Goldstein, Brett Goldstein: The Second Best Night of Your Life
Kevin Hart, Kevin Hart: Acting My Age
Kumail Nanjiani, Kumail Nanjiani: Night Thoughts
Ricky Gervais, Ricky Gervais: Mortality
Sarah Silverman, Sarah Silverman: Postmortem
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