Divertente, irriverente e "barbarica" commedia sull'ex direttore dell'orchestra del Bolshoi di Mosca, Andrei Filipov (Alexei Guskov) che 30 anni dopo essere stato cacciato da Breznev, per il rifiuto a separarsi dai suoi musicisti ebrei, riuscirà a prendersi una rivalsa, portando al Théatre du Chatelet di Parigi il suo amato Concerto per violino e orchestra di Cajkovskij. Ovviamente, con l'inganno: accompagnato dai suoi vecchi musicisti, che metteranno a ferro e fuoco, quello dell'ironia e delle risate, la Ville Lumiere. E' il nuovo film di Radu Mihaileanu, Le concert, che ci ricorda tante delle emozioni, del ritmo e della musicalità già sperimentati in Train de vie e Vai e vivrai. Anche qui, ce n'è per tutti: ebrei presi in giro per avarizia e intarprendenza commerciale, russi che pigliano scherzose mazzate: dai nuovi oligarchi ai comunisti che furono; gitani che distribuiscono passaporti falsi al check-in. Soprattutto, c'è una vitalità e uno spirito positivo che vanno oltre le secche di sceneggiatura, qualche lungaggine - del celebre Concerto ascoltiamo 12 dei 33 minuti dell'esecuzione standard, ma sono comunque tanti - e un finale poco esaltante. Ma è comunque tanto, e buono. Dopo il treno, un Concert de vie. Ciak, si ride!