Diego Abatantuono, Giorgio Panariello, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Neri Marcorè e altri ancora: I mostri oggi si rincorrono e si intrecciano in 16 differenti episodi, 16 sketch in cui Enrico Oldoini (insieme ai cosceneggiatori Franco Ferrini, Marco Tiberi, Giacomo Scarpelli e Silvia Scola, questi ultimi due figli degli autori dei lontani Mostri di Dino Risi) cerca di rappresentare i vizi e le aberrazioni, le incongruenze e le meschinità degli italiani del nuovo millennio. Operazione nostalgia per un verso, riproporre il cinema delle gag e delle storie brevi potrebbe però anche voler dire rivolgersi ad un pubblico ormai affezionato ai "tempi" televisivi, garantendo risate momentanee ma a basso tasso di fermentazione: rimarranno forse le maschere (Panariello pelato e con la 'r' moscia nell'esclusivo circolo da golf in Ferro 6, Abatantuono capellone e cocainomane pirata della strada in Il malconcio, Bisio attore sfigato col parrucchino e balbuziente in Povero Ghigo, Buccirosso camorrista senza scrupoli in Seconda casa, Marcorè e Ferilli camerieri 'de borgata' in Euro più Euro meno) e una visione iperbolica - ma non per questo così distante - della realtà contemporanea (la babypseudoninfomane di Fanciulle in fiore che finge di sedurre un padre di famiglia al solo scopo di ricattarlo col videofonino o il tifoso sfegatato di Unico grande amore che illude una ragazza disabile al solo scopo di rubarle la carrozzina per entrare allo stadio gratis).
Per tutto il resto - compreso il ritorno di un gigante come Enzo Cannavale - non si va oltre qualche sorriso stentato.