In fuga dal caos di una guerra, Caroline Edh (Noomi Rapace) viene separata dalla figlia adolescente, che cercava di proteggere.

Anni dopo ritroviamo la donna arruolata. In uno scenario post-apocalittico e con il conflitto ancora in corso, viene reclutata insieme ad altri cinque soldati per una missione impossibile: attraversare pattinando un arcipelago ghiacciato per 100 miglia nautiche, con lo scopo di trasportare un misterioso contenitore che potrebbe mettere fine alla guerra.

Già regista di numerosi videoclip musicali e produttore esecutivo della serie Amazon Tales from the Loop, Adam Berg esordisce al lungometraggio con questa distopia bellica che Netflix ospita sul proprio catalogo in un momento storico particolare.

Guerra e virus, nemici che sfuggono ad un inquadramento definito, Granchio nero (è il nome in codice della missione disperata) sembra in qualche modo incastrarsi alla perfezione alle nuove “abitudini” di vita che – ahimè – siamo stati costretti a fare nostre.

Granchio Nero_cr Johan Bergmark - Netflix
Granchio Nero_cr Johan Bergmark - Netflix
Granchio Nero_cr Johan Bergmark - Netflix
Granchio Nero_cr Johan Bergmark - Netflix

Totalmente disinteressato a spiegarci la natura del conflitto, se non con un rapidissimo accenno iniziale tramite un giornale radio che parla di “guerra civile”, il film si concentra solo e unicamente su un “dopo” che è ancora “ora” e sul senso di una missione suicida che, poco a poco, svelerà le reali intenzioni dei committenti.

A muovere oltre la ragione la protagonista Noomi Rapace è la (falsa) promessa che una volta arrivata a destinazione potrà finalmente riabbracciare quella figlia perduta, ora “fotografata” in un campo profughi.

Per certi versi disperato, agganciato alla vita attraverso i flashback/sogni della protagonista di nuovo insieme alla figlia, il film alterna momenti di discreta suggestione visiva (i campi lunghi in notturna) a situazioni di combattimento non sempre propriamente verosimili, soffrendo in più di una circostanza i limiti di un montaggio a dir poco ballerino.

 

Nonostante questo si procede in maniera abbastanza spedita verso un finale “Armageddon style” (il sacrificio di uno per la salvezza di molti…) e, con altrettanta velocità, si ricomincia a scrollare la lista dei titoli presenti in piattaforma.