Campione di incassi di tutti i tempi in Francia con 140 milioni di euro - a fronte di 11 milioni di budget - e oltre 21 milioni di spettatori, Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis) è ideato, scritto, diretto e interpretato da Dany Boon, comico poliedrico (teatro, tv, cinema) famosissimo in patria, e quasi sconosciuto da noi – a parte il duetto con Daniel Auteuil per Il mio migliore amico di Patrice Leconte.
Caso al botteghino e ancor più fenomeno sociale, Giù al Nord mette alla berlina i pregiudizi dei francesi del sud verso quelli del nord attraverso le avventure di Philippe Abrams (Kad Merad, ottimo), un funzionario della posta originario della Provenza, che per punizione viene trasferito al nord, nella cittadina di Bergues: scoprirà una popolazione accogliente e solare, e un dialetto complicato, lo Ch'ti.
Il doppiaggio italiano ha scelto condivisibilmente una "non lingua" anziché un dialetto nostrano, ma comunque si perde qualcosa. Rimane una commedia gradevole e pulita, ben scritta e interpretata, inedita in Francia ma vecchia per il nostro palato, almeno da Totò, Peppino e… la malafemmina del '56. Arriverà, targato Medusa, anche un remake tricolore, ma non è detto sia una buona notizia.