Ostia, istituto tecnico: Alin Delbaci, 17 anni, romeno, vive nel nostro Paese da quattro anni e ha un rapporto conflittuale con i compagni di classe e la professoressa di italiano; Masha Carbonetti, 18 anni, bielorussa adottata da una famiglia italiana, vorrebbe rincontrare il fratello di sangue; Nader Sarhan, 16 anni, egiziano nato a Roma, è fidanzato con un'italiana, per la quale litiga frequentemente con i genitori. Sono loro i Fratelli d'Italia di Claudio Giovannesi, uscito dal Centro Sperimentale e già autore del doc Welcome Bucarest e dell'esordio fiction de La casa sulle nuvole.
Tema e location analoghi ad Alza la testa di Alessandro Angelini, il doc cerca tra sogno e ironia, conflitto e isolamento, identità e amore le tappe di un'analisi fresca e spontanea dell'immigrazione o, meglio, delle seconde generazioni in Italia. Frutto di un'osservazione durata un anno scolastico, un buon esempio di cinema del reale, a partire dal titolo: Fratelli d'Italia è la tautologia esistenziale di Alin, Masha, Nader, ma siamo sicuri della nostra fratellanza verso di loro? In ogni caso, la lezione civile, giocata nella condizione post migrante, val bene un ripasso: l'Italia s'è desta, o no?