Chris Wedge è uno che ha cominciato bene. Cofondatore dei Blue Sky Studios, dirige il primo film per quel marchio, il commovente Bunny (1988), ed è subito Premio Oscar come migliore cortometraggio d'animazione. Continua ad essere regista in L'era glaciale (2002) e Robots (2005), per poi collocarsi nel ruolo di produttore esecutivo nei successivi L'era glaciale 2, 3, 4, e Rio. Grandi successi, grandi incassi e una competizione ormai dichiarata nel settore dell'animazione contro lo strapotere Dreamworks e Pixar. Ed eccolo tornare in prima persona in cabina di regia. L'idea di realizzare Epic risale al 1998, quando Wedge visita una mostra di dipinti dell' ‘800 nei quali erano raffigurate delle piccole civiltà che abitavano tra gli alberi e gli arbusti dei boschi: “Mi sembrarono mondi magnifici e pensai che sarebbe stata una buona idea farci un film”.
Nel prologo, che permette di arrivare al cuore della vicenda, la giovane Mary Katherine, detta MK, torna dopo un lungo periodo a visitare il padre, uno svitato professore che passa le giornate a cercare gli esseri viventi microscopici invisibili ad occhio nudo. Non diremo i motivi ma succede che MK finisce ridotta a minuscole dimensioni e entra in contatto con un universo imprevedibile. Si accorge ben presto ch ci sono due fazioni contrapposte, i Leafmen, capitanati da Ronin e votati alla tutela delle forme di vita nella foresta; e i Bogani, con alla testa Mandrake, che vogliono distruggere tutto. La battaglia finale si combatte sulla difesa che i Leafmen fanno del bozzolo da cui nascerà il prossimo Re o Regina del bosco.
Forse sapevamo già la conclusione: spezzare l'equilibrio della natura non è possibile, e certi sentimenti restano semplici e genuini anche in zone ignote e nascoste. Girata ad altezza di microrganismi, la storia chiede al nostro sguardo di farsi a sua volta piccolo, disponibile a guardare ciò che non si vede. Quasi elementare nella metafora, il copione ha ritmi sbrigliati, è generoso ma un po' prevedibile negli snodi narrativi, sui quali interviene un 3D non sempre decisivo. Fascino sicuro per bambini, ma I Croods sono un'altra cosa.