Vuoi mettere la Transilvania ricostruita nel borgo biellese di Riccetto? Vuoi mettere un treno di cartone, come neanche i fondali espressionisti?
Dracula 3D
di Dario Argento è croce - d'altronde, con i vampiri… - per molti, delizia per qualcuno. E quel qualcuno ama i B–movies, la gloriosa Hammer e, of course, odia l'aglio. Non nuovo, ma inedito: “Una storia d'amore e morte lontana da Twilight, con un conte diverso, moderno”, dice Argento. Se smembramenti, sangue, mostri assortiti (pure una cavalletta gigante e assassina, per strizzare l'occhio al mercato orientale) non danno forfait, questo Dracula è generoso anche sul fronte risate: sghignazzo libero, e tra una stereoscopia d'antan e dialoghi per minus habens trovare il colpevole è arduo...
La storia: la sensuale Lucy (Asia Argento) risveglia gli istinti del conte (Thomas Kretschmann, fascinoso),e a farne le spese, tra gli altri, è la malcapitata Mina (Marta Gastini, brava). La salvezza si chiama Van Helsing (Rutger Hauer), i nudi arrivano per gentile concessione di Asia e Miriam Giovanelli. Ma a nudo è anche il regista: ok la nostalgia, il gusto citazionista e lo splatter artigianale, ma anche il plasma ha una denominazione d'origine controllata, o no?