Se Il cerchio, il doc di Sophie Chiarello, raccontava la vita di alcuni alunni delle elementari, con Cosa verrà la scuola primaria è finita e siamo già alle medie, in terza per l’esattezza.

Protagonisti del doc, diretto da Francesco Crispino, questa volta sono i ragazzi e le ragazze dell’Istituto comprensivo statale Edmondo De Amicis di Floridia, restituiti nelle loro incertezze e fragilità e nel cruciale e difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Difficile non è solo questo, ma è anche l’anno: 2020/21 trascorso tra presenza in classe e DAD, tra mascherine e banchi singoli, tra libertà mutilate e restrizioni sempre più dure.

Specchio dei nostri tempi bui e forse proprio per questo girato in bianco e nero (a colori solo i ricordi, ovvero le fotografie) e con il formato 4:3 per restituire la sensazione di mancanza d’aria di quel periodo, il film è stato presentato ad Alice nella Città ed è il risultato di un progetto (“Un futuro senza plastica: una scuola Plastic free”) che ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione sulla tematica ambientale delle fasce più giovani e in particolare sull’uso corretto dei rifiuti plastici.

Tra un laboratorio teatrale incentrato sulla leggenda dell’eroe siciliano Colapesce e riunioni del personale scolastico per evitare gli assembramenti, Cosa verrà è una riflessione sul futuro, che non dimentica mai il passato. Perché, come dice Eric, cresciuto in orfanotrofio: “Se non sai il passato non puoi andare avanti”. Ma al tempo stesso: “Bisogna sempre sorridere, andare avanti e pensare al futuro e a cosa verrà”. D’altronde è proprio questa la lezione di vita che una buona scuola dovrebbe dare. Ed è proprio questo che ci ricorda questo bel documentario.