Trovarsi e non ritrovarsi sotto il sole della Toscana: succede nella Copia conforme di Viaggio in Italia vergata da Abbas Kiarostami, già intesa fuori concorso – vedi Juliette Binoche a campeggiare sul poster di Cannes 63 – e poi “riammessa” causa mancanza di “meglio”. A trovarsi sono moglie/non moglie Binoche e marito/non marito William Shimell, che la tirano in lunga per un'ora e 46 minuti di dialoghi verbosi, sparute ironie, scazzi e lacrimucce, finte e controfinte, mosse e mossettine, mentre a non ritrovarsi è Kiarostami, orfano del suo cinema, apolide senza camera (da presa), condannato a un non luogo co-prodotto, a un apologo multilingue con troppe risposte futili e nessuna domanda di senso.
Brutta, pretenziosa e pedante Copia (domani nelle nostre sale con Bim) di un originale mai esistito, lo scrittore annoiato – ma mai quanto noi - interpretato da Shimell (un incrocio di Mourinho, Mr. Big e Mr. Bean…) sostiene che “una buona copia spesso è meglio dell'originale”. E lo fa, ovvio, senza alcuna presunzione: se gli alberi crescono pure in Toscana, ma Sotto gli ulivi Kiarostami non c'è più. Si scotta al sole di Lucignano…