Una piccola videoteca sita in un edificio fatiscente in un quartiere periferico di New York rischia di essere demolita. Poco importa alle autorità che, cento anni prima, quel luogo (si dice) abbia visto i natali del leggendario Thomas "Fats" Waller, pianista jazz le cui gesta hanno trovato nei racconti del signor Fletcher, l'anziano titolare della videoteca, linfa vitale per la crescita di molti ragazzi della zona, soprattutto di Mike (Mos Def), suo aiutante. Meno interessato alla leggenda, Jerry il meccanico (Jack Black) sembra più preoccupato delle conseguenze funeste che potrebbe avere la vicina centrale elettrica sul suo cervello e tenta così di sabotarla, col risultato di rimanere "magnetizzato": chi ci rimetterà, alla fine, saranno tutte le videocassette del signor Fletcher. Per rimediare alla smagnetizzazione, Mike e Jerry inizieranno a girare alcuni remake amatoriali: Ghostbusters, Rush Hour 2 o Robocop non hanno mai fatto tanto ridere. Sarà un successo. Nostalgia e ricordo, comicità e malinconia nelle mani di Michel Gondry, che non raggiunge i fasti di Se mi lasci ti cancello (d'altronde sostituire uno come Kaufman allo script non è cosa da niente, cosa già intuita nel precedente L'arte del sogno) ma si concede un divertente e insolito sguardo sull'arte di pensare/fare/condividere film: Be Kind Rewind guarda ad un cinema che r/esiste, con tenacia e passione, di fronte all'avvento della digitalizzazione e dei nuovi supporti. L'unica possibilità di rimettere in piedi le finanze della videoteca, pensa ad un certo punto Fletcher (Danny Glover), è quella di cedere alla tentazione del DVD: niente di più sbagliato, capirà poi, se è vero che di giorno in giorno si formano file incredibili di persone, giunte anche da altre città, per accaparrarsi l'ultima copia "maroccata" di Boyz n the Hood o 2001: Odissea nello spazio. Sgangherato, è vero, magari superficiale in alcune trovate, ma il segreto è proprio questo: vedendo, riavvolgendo e costruendo un passato che in realtà non è mai esistito - il finto documentario per raccontare la vita di Fats Waller - il quartiere si ritroverà unito, di fronte (e dietro) ad un lenzuolo bianco, nel buio della piccola videoteca.