Nel 1982 uscì Thriller, ad oggi il disco più venduto nella storia della musica con oltre 110 milioni di copie in tutto il mondo. Cinque anni più tardi, nel 1987, Michael Jackson (per l'ultima volta in collaborazione con Quincy Jones), portò alla luce Bad, terzo lavoro da solista: per 22 anni l'album stabilì il record di maggior numero di singoli (5) in testa alla "Billboard Hot 100", uguagliato recentemente da Katy Perry con Teenage Dream. Ma la portata di quell'album, la rivoluzione che sancì nel mondo della musica pop, amplificata dal mostruoso ritorno che ebbe il "Bad World Tour" (4,4 milioni di persone ai concerti, primato che sarà successivamente battuto dall'HIStory World Tour dello stesso Jackson, che raggiunse un totale di 4.5 milioni di spettatori), ancora oggi, a 25 anni dall'uscita, non ha avuto paragoni.
Per comprenderne il motivo, per entrare nelle viscere di un lavoro che ha coinvolto numerosissime persone (dai coautori, come la straordinaria Siedah Garrett, che nel disco duetta con Jacko nella splendida I Just Can't Stop Loving You, agli altri musicisti, dagli ingegneri del suono ai ballerini che lo hanno affiancato negli storici videoclip dell'album) e cambiato per sempre le coordinate del modo di concepire la produzione musicale, ecco Bad 25, imperdibile documentario realizzato da Spike Lee - che nel '97 già diresse Michael Jackson: HIStory on Film - Volume II - e che questa volta, anche grazie alle preziose testimonianze dei personaggi coinvolti, esplora la genesi di ogni singola track di Bad (11 quelle definitive del disco, in realtà ne vennero registrate oltre 60...), oltre agli indimenticabili videoclip dei singoli realizzati successivamente. Martin Scorsese e lo sceneggiatore Richard Price si misurano così venticinque anni dopo con il ricordo e le immagini del celebre "cortometraggio" che realizzarono per il singolo che dava il titolo all'album (con l'antagonista Wesley Snipes agli esordi), l'imponente Joe Pytka racconta come nacquero i video di Dirty Diana e The Way You Make Me Feel, coreografi e ballerini tornano sugli incredibili passi di Smooth Criminal (svelando, o quasi, la magia della celeberimma "inclinazione" che un po' in tutto il mondo, dopo aver visto il video, abbiamo tentato inutilmente di emulare...).
"Anima e scienza", così Quincy Jones definiva il professionista Michael Jackson, genio assoluto, produttore, autore, interprete e ballerino che rivoluzionò la musica. E che si camuffava nei modi più impensabili per fuggire dalle attenzioni di un mondo morboso e per provare l'effetto di osservare, seppur per un breve istante, "quale fosse la vita vera": i colleghi, gli amici, le persone che 25 anni fa costruirono con lui Bad, oggi piangono l'uomo. Mortale. Consegnato dall'arte all'immortalità.
"I'm going to make a change
For once in my life It's gonna feel real goodGonna make a difference, gonna make it right".
(Man in the Mirror)