Londra, 1921. Florence Cathcart (Rebecca Hall) è specializzata nello smascherare finte sedute spiritiche e altre sedicenti teorie sovrannaturali, rifugio per molti superstiti della Grande Guerra. Quando però la donna viene coinvolta per indagare sulle presunte apparizioni di un fantasma di bambino, nel collegio di Rookford, le sue certezze incominceranno progressivamente a vacillare. E un tragico passato apparentemente sepolto riesploderà con ferocia.
Si muove sulla sottile linea del mistery thriller Nick Murphy, regista tv per la prima volta impegnato con un film sul grande schermo: Awakening, questo il titolo originale, segna tanto il risveglio della protagonista, bloccata in un presente che si sforza di contenere nei confini della razionalità, quanto di un genere ormai sin troppe volte schiacciato dal peso delle logiche dello spettacolo mainstream. Soffocato da una fotografia plumbea e da un andamento poco interessato ai canonici ritmi attuali, il film di Murphy sorprende per eleganza e atmosfere. E sfrutta fino all'ultima inquadratura il fascino e la bravura di Rebecca Hall, supportata da Dominic West e dalla solita, impeccabile Imelda Staunton, qui nelle vesti dell'infermiera del collegio.