A ben dodici anni di distanza dalla sua ultima incursione nell'universo dei mutanti della Marvel, Bryan Singer dimostra di non aver dimenticato come approcciarsi alla materia.
A parte un necessario ma pesante riassunto nei primi dieci minuti di film, il suo nuovo X-Men è un giocattolo spettacolare e oliato a dovere, dove il ritmo della vicenda e spettacolo si compenetrano alla perfezione. L'intreccio temporale che caratterizza il dipanarsi della trama è spassoso, con gli anni '70 che fungono da ambientazione principale. Il resto lo fa un cast in ottima forma, capitanato da Hugh Jackman sempre più a suo agio nei panni di Wolverine.
Ad essere notevolmente migliorata e molto più in sintonia con il proprio personaggio è soprattutto Jennifer Lawrence, una Mystique finalmente degna dei fumetti.
Anche se forse meno coinvolgente rispetto al primo X-Men o a Conflitto finale, Giorni di un futuro passato è intrattenimento pienamente riuscito, originale in alcune trovate visive, con personaggi ben delineati e una trama che regge fino alla fine.
La saga dei mutanti prosegue dunque con la giusta qualità, per niente inficiata dal tempo che passa né tanto meno dagli inutili spin-off dedicati a Wolverine.