"Il grido di dolore di una società allo sbando". Così il regista Luca Mazzieri presenta Cielo e terra, la sua storia d'amore e guerra con Gianmarco Tognazzi, Anita Caprioli e Fabrizia Sacchi, ambientata ai tempi della Resistenza italiana. Il film, nelle sale dal 3 giugno, racconta gli scampoli del secondo conflitto mondiale, dalla prospettiva dei pochi superstiti di un paesino della Pianura Padana, tenuti in scacco da un manipolo di soldati tedeschi. Al suo quinto lungometraggio dopo film come Voglio una donnaaa! e Giovani, Mazzieri parla di 'svolta stilisticà: "Fin dalle prime fasi della lavorazione, ho avuto l'impressione che per me si stesse aprendo un nuovo ciclo. Ho avvertito  l'urgenza di dare voce a una sofferenza assoluta e sotterranea che attanaglia tutti noi. Non parlo di ideologia o valori, ma di un vero e proprio pianto muto, che accompagna la contemporaneità, senza mai riuscire a sgorgare". Da qui la necessità di ricorrere a temi come guerra, violenza e discriminazione, per lanciare un messaggio di speranza: "L'ambizione di Cielo e terra - spiega il regista - è di coniugare le diversità, per lanciare un messaggio universale di pace".
La storia, sceneggiata dallo stesso Mazzieri insieme a Paolo Croci e Andrea Oliva, si rifà a una vicenda realmente accaduta nei Paesi Bassi. "L'idea di trasporla in Italia - racconta - deriva in parte dalla somiglianza geografica tra i paesaggi olandesi e quelli della Pianura Padana, e in parte dalla volontà di omaggiare i luoghi e il territorio di Giuseppe Verdi". Imponente la presenza delle sue musiche nella narrazione, gran parte delle vicende si svolgono inoltre all'interno del teatro a lui intitolato dal paese di Bussaneto. Una forte connotazione geografica, che però nasconde "un apologo contro tutte le guerre": "La scelta di ambientare la storia in una realtà così specifica - ribadisce Mazzieri - non vuole affatto circoscrivere il suo appello di pace. Dalla scelta dei personaggi alla contaminazione delle musiche, abbiamo anzi lavorato perché la diversità sottolineasse il carattere universale del nostro messaggio". 
Gianmarco Tognazzi è Samuele, violinista ebreo dall'animo eroico, che proprio grazie alla sua musica riesce a fa breccia nel comandante nazista che li tiene prigionieri. "Questo film non va letto in chiave politica - mette le mani avanti l'attore -. La sua particolarità risiede anche in questo, nella capacità di mostrare un volto inedito della resistenza.  Il mio personaggio è sì un antinazista, ma prima di tutto un uomo. Capace di pietà, indulgenza, perdono". Tutte caratteristiche, sottolinea Anita Caprioli, peculiari della cultura ebraica a cui appartengono i protagonisti del film: "A connotarla - spiega l'attrice, sullo schermo nella parte della sorella del musicista - è un atteggiamento a noi per tanti versi lontano. Quello che abbiamo provato a incarnare è proprio questa propensione, questa incapacità a concepire la vendetta". Un elemento comune anche a Lea, la fidanzata contadina di Samuele a cui presta il volto Fabrizia Sacchi: "Il mio personaggio - spiega - incarna le differenze a cui abbiamo affidato l'universalità del messaggio. Contrariamente agli altri è una popolana, una vera portabandiera della resistenza al femminile". 
Denso il calendario degli appuntamenti che attendono tutti gli attori del film. Tognazzi, che dopo l'estate affiancherà sugli schermi Stefano Accorsi e Kim Rossi Stuart nel Romanzo criminale di Michele Placido, dovrebbe iniziare a giugno le riprese di Guido che sfidò le Brigate Rosse, il film di Giuseppe Ferrara con Massimo Ghini e Anna Galiena, sul sindacalista del Pci Guido Rossa, ucciso dalle Br nel gennaio del '79. Ancora in stand-by, invece, Cecenia di Leonardo Giuliano, il film-denuncia sul cronista di Radio Radicale Antonio Russo assassinato nel 2001: "Lancio un appello a qualcuno perché si adoperi per farlo arrivare in sala - dice Tognazzi -. E' pronto ormai da più di due anni, ma da allora non siamo ancora riusciti a farlo arrivare al cinema. Una situazione inconcepibile - sbotta -, quanto meno nel rispetto di questo martire civile che si è sacrificato per la giustizia e la verità". Fabrizia Sacchi, questa sera al debutto a Roma con lo spettacolo teatrale Morte di D'Antona, tornerà al cinema a ottobre in Melissa P., mentre Anita Caprioli è ora sul set di Per non dimenticarti, esordio autobiografico della figlia d'arte Maria Antionia Avati.