Un poliziesco dal ritmo serrato, ispirato a fatti realmente accaduti, scritto e diretto da un ex agente delle forze dell'ordine, il regista francese Olivier Marchal. S'intitola 36 quai des orfévres, dal nome della strada in cui ha sede il commissariato di polizia parigino, e racconta la storia di un gruppo di sbirri a caccia di una pericolosa banda di criminali. Due i protagonisti dell'impresa: un commissario buono, Leo, interpretato da Daniel Auteuil e uno cattivo,  Denis, cui da volto Gerard Dépardieu, tra i quali si instaura una dura competizione per la cattura dei malviventi. Ad affiancarli due donne, Valeria Golino e la francese Catherine Marchal (nella vita compagna del regista). Nella storia, l'amore della bella Valeria è conteso dai due agenti che, oltre a essere rivali nel lavoro, lo sono quindi anche nella vita privata. "Non è stato facile interpretare un ruolo femminile piccolo, ma importante, in un film prevalentemente maschile" dice la Golino, a Roma insieme al regista e ad Auteuil per presentare il film, in uscita il 21 gennaio distribuito da Medusa in circa 200 copie. "La difficoltà più grande - continua l'attrice - è stata avere poche scene a disposizione per trasmettere i sentimenti di amore e dolcezza del mio personaggio. Ma, grazie alle indicazioni di Marchal sono riuscita a dare il meglio, come se dovessimo esalare l'ultimo respiro per dare maggiori emozioni al pubblico". 36, come racconta Marchal, si basa sulla storia di un suo ex collega, Dominique Loiseau, che lavorava   nella squadra investigativa e di pronto intervento a Parigi. Nel 1985, in seguito ad un incidente interno alle forze di polizia, dopo il tentativo di sventare una rapina, Loiseau fu condannato ingiustamente a sei anni di carcere, per coprire i suoi capi. "Mettendo in scena la sua vicenda, ho voluto denunciare la corruzione di molti poliziotti in Francia - spiega il regista -. Conosco l'ambiente, ci ho lavorato per 12 anni, era il mio sogno di bambino. E' un mestiere che fa soffrire. Per due scene ho coinvolto anche poliziotti veri, in modo da rendere più emozionanti i momenti clou dell'azione". "Mi sono immedesimato profondamente nel personaggio - rivela Auteuil - e quello con Depardieu è stato un bel confronto. Ho lavorato molto sulla sceneggiatura, grazie alla quale ho capito tanto della vita di Leo". Anche la Golino si è detta entusiasta dello script: "Leggendo il copione mi sono appassionata alla storia e ho capito che questo non è solo un film di genere, ma un frammento di vita". L'attrice sarà a breve sul grande schermo anche in Solo un bambino, titolo provvisorio di un film di Antonio Capuano, girato la scorsa estate, sul rapporto d'amore tra una donna e il bambino che vuole adottare. In progetto per la Golino anche Texas del drammaturgo Fausto Paravidino, che parla di una comunità di giovani che vivono in un sobborgo di Alessandria, all'interno della quale, nei panni di una 40enne, porterà un elemento di novità.