“E' un film d'intrattenimento che serve da scappatoia al momento di crisi attuale”, dice il regista Tom Reeve che porta in sala una commedia a base di viagra ambientata in un piccolo villaggio della costa irlandese.
Holy Water è la storia di quattro amici la cui vita si dipana senza nessuna prospettiva per il futuro e senza alcuna speranza di raggiungere un qualche obiettivo concreto sullo sfondo della crisi finanziaria che attanaglia il mondo e specialmente l'Irlanda. Per uscire da questa situazione i quattro ordiscono un piano: rapinare un carico di viagra da 63 milioni di dollari, proveniente dagli Stati Uniti per poi rivenderlo sulla piazza di Amsterdam: “perché è il paese più vicino al Regno Unito dove è legale comprarlo”, spiega il regista che ha avuto anche dei problemi con la casa farmaceutica produttrice della famosa pillola. “Ho dovuto segnalare all'inizio e alla fine del film che la Pfizer si dissociava perché i medicinali che producono sono per uso esclusivamente farmaceutico e non per uso riproduttivo”, racconta Reeve che ha rifiutato l'offerta finanziaria di altre due compagnie pur di avere un logo riconoscibile e rinomato.
Il titolo (Holy Water, in italiano "acqua santa") nasce dall'acquedotto che sarà inquinato dalla camionata di viagra, nascosta dentro il pozzo dai quattro per fuggire dalla squadra investigativa  d'americani intenzionati a recuperare il carico, e che trasformerà il paesino più spento d'Irlanda in una comunità piena di vita.
“In realtà il film non è girato in Irlanda, ma in un villaggio a sud-ovest dell'Inghilterra. Sia perché avevo maggiori agevolazioni fiscali, sia perché mi serviva un posto più rustico e abbandonato”, spiega Reeve che però ha scelto un cast tutto irlandese: John Lynch, Cornelius Clarke, Lochlann O'Mearain, Cian Barry nei panni dei quattro amici e Susan Lynch, Tiny Lister e Linda Hamilton nei panni della squadra d'assalto che deve ritrovare la refurtiva.
Holy Water uscirà l'11 marzo distribuito in 70 copie dalla Mediterranea Productions di Angelo Bassi, che ha già in mente un remake del film da girare in Italia con attori italiani. E sull'attualità della storia rispetto ai recenti scandali italiani del premier, il regista conclude: “Non faccio commenti sulla politica italiana, il collegamento tra il viagra e Silvio Berlusconi lo potete trovare voi!”.