“I festival hanno bisogno di rispondere alle sfide della contemporaneità e una delle questioni fondamentali oggi è chiedersi cosa e come vedere le immagini in movimento e noi, che ci siamo sempre occupati della forma film che si confronta con il documentario, abbiamo pensato questa volta di focalizzare l'attenzione sul ruolo dello spettatore con una cine-installazione, qualcosa che ha a che fare con un film ma che viene vista con una modalità diversa”.
Il curatore Luca Mosso sceglie come simbolo dell'edizione 2013 di Filmmaker (dal 29 novembre all'8 dicembre) Alberi, la cineinstallazione di Michelangelo Frammartino, per presentare il festival milanese che diffonde il cinema del reale.
Al cinema Manzoni, fino all'8 dicembre, dopo essere stati al Moma di New York, andranno in scena i “romiti”, eremiti, mitici uomini selvatici completamente ricoperti d'edera e di fronde che per tradizione ogni Carnevale compiono un rito arcaico: una viaggio dal fitto del bosco fino al paese di Satriano di Lucania, in Basilicata, per chiedere la questua. L'autore di Le quattro volte ricrea il culto arboreo medievale lucano con più di cento elementi, maschere silenti che incarnano il ripensamento del binomio uomo-natura: “Quella degli uomini albero – spiega Frammartino - è una tradizione millenaria ormai in abbandono, gli abbiamo ridato linfa e per la prima volta abbiamo dato la possibilità anche alle donne di diventare donne albero”. Il direttore della Lucana Film Commission Paride Leporace definisce Alberi un'altra delle piccole imprese meridionali, “un'opera straordinaria che ritrae, parlando alla contemporaneità, una delle tante antiche tradizioni di un piccola regione che con il cinema dialoga da cinquant'anni e ha fatto grandi capolavori”. Anche Filmmaker ha una lunga tradizione, da oltre trent'anni, come ricorda Filippo Del Corno assessore alla cultura del Comune di Milano, “rappresenta una realtà importantissima del panorama culturale milanese, non solo per la sua longevità, ma anche per l'eccezionale numero di artisti che hanno trovato nel festival la culla ideale per far nascere i propri primi figli”.
Per dieci giorni si susseguiranno, tra il cinema Palestrina, il cinema Manzoni, la Fabbrica del vapore e lo Spazio Oberdan, incontri, workshop, un concorso internazionale con nove opere in gara tra cui A Spell to Ward off Darkness di Ben Russel e Ben Rivers premiato al TFF 2013 come Miglior Film per Internazionale.doc. Poi ancora, le sezioni Prospettive (8 proposte) dedicata ai talenti esordienti e Fuori formato (14 titoli) omaggio al cinema di ricerca contemporaneo, e la retrospettiva dedicata al documentarista americano Ross McElwee. Da non perdere, mercoledì 4 dicembre, l'anteprima di Tir di Alberto Fasulo, film vincitore al Festival di Roma; Pays barbare e Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, con le immagini inedite di piazzale Loreto dell'aprile del '45 e, in chiusura, altro reduce della kermesse capitolina, I corpi estranei di Mirko Locatelli.