“Quando ho ricevuto la telefonata di Ugo Nespolo - presidente del Museo Nazionale del Cinema, ndr - sono rimasto sorpreso... All'inizio non capivo in che modo io potessi far del bene a un festival che da sempre, fin da quando si chiamava Cinema Giovane, è noto per essere una manifestazione virtuosa e preziosa. Poi ho capito che, soprattutto in questi momenti difficili, ognuno di noi deve mettersi a disposizione delle cose che lo meritano e io voglio dare tutto ciò che di buono ho al TFF”. Così il regista Paolo Virzì ha commentato la sua nomina a direttore del Torino Film Festival, questa mattina al Cinema Massimo.
Insieme al regista di Livorno lo stesso Ugo Nespolo, l'Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola, l'Assessore alla Cultura della Città di Torino Maurizio Braccialarghe ed Emanuela Martini, che, dopo molte polemiche e liti sarà ancora (e per fortuna del Festival e di chi lo segue) il braccio destro del direttore del festival. “Sono felice di lavorare con Emanuela – dice ancora Virzì - sia perché il mio mestiere è un altro (il regista è attualmente impegnato nelle riprese del suo nuovo film, Il capitale umano, ndr), sia perché ne apprezzo da tempo la voce da cantante jazz, l'intelligenza e l'umorismo”.
La manifestazione non subirà modifiche nelle date - rimarrà a fine novembre, nonostante “l'arroganza di un'altra città”, per riprendere le parole di Coppola - e nelle sezioni, ma ovviamente ci saranno alcune novità.
La più grande riguarda la retrospettiva monstre dedicata alla New Hollywood e ai suoi giovani registi che si svilupperà nell'arco di due edizioni e che sarà curata, come sempre, da Emanuela Martini, “ma stiamo pensando - continua Virzì - ad altre innovazioni, come una omaggio al recente cinema italiano, un cinema valoroso che ha combattuto a mani nude in anni difficilissimi”.
Sarà inoltre rilanciato il Premio del Pubblico, con l'obiettivo di rendere la kermesse sempre più coinvolgente, dando voce a tutti coloro che la vivono in modo così caloroso (è da segnalare infatti come il TFF sia l'unico festival italiano che abbia visto aumentare il numero dei propri partecipanti edizione dopo edizione).
Interessante in tal senso, un'altra proposta del regista di Ovosodo e La prima cosa bella, “rendere il TFF ancor più 2.0, offrendo possibilità di connessione Wi-fi gratuita in tutte le sedi della manifestazione, in modo tale che lo scambio di opinioni tra tutti i partecipanti sia immediato e generi discussione”. E aggiunge: “Non sarebbe male creare, a tal proposito, un confronto tra la critica togata dei quotidiani e quella nuova di blog e fanzine che, a volte, è capace di dar punti a quella ufficiale”.
Il sogno di Virzì e del suo staff è insomma quello di continuare sulla strada iniziata con Moretti e proseguita poi con Amelio - al quale i presenti, e in particolare l'Assessore Braccialarghe, rivolgono parole di affetto e di ringraziamento per il lavoro degli scorsi anni - offrendo al pubblico 9 giorni di film invisibili in Italia, ma cult nei loro Paesi d'origine e aggiungendo momenti di convivialità e festa.