“Fare corti è come avere una notte d'amore con uno sconosciuto. Può essere travolgente o tremendo. A questo giro devo dire che è andata bene”, dice l'attrice Cecilia Dazzi, premiata miglior attrice per La casa di Ester all'edizione Corti d'argento 2013. Un' iniziativa, promossa da Studio Universal in collaborazione con il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani, che dedica un occhio di riguardo al mondo del cortometraggio, promuovendo e sostenendo la produzione di opere realizzate dalle giovani leve del cinema italiano. Cento i corti passati al setaccio del Sngci. Solo cinque i finalisti scelti. Tiger Boy di Gabriele Mainetti, storia di un bambino, vittima di pedofilia, che si nasconde dietro una maschera da tigre, appartenente al suo mito, un wrestler di Corviale chiamato Er Tigre, vince il Nastro d'Argento per il miglior cortometraggio 2013.
Appartiene sempre al mondo dei bambini l'altra storia vincitrice del Cinemaster 2013 di Studio Universal, che prevede l'attribuzione ad un giovane regista italiano di un periodo di specializzazione presso gli Universal Studios di Hollywood. Dal titolo La legge di Jennifer di Alessandro Capitani (classe 1980), è la storia di una bambina che non somiglia ai propri genitori perchè entrambi si sono completamente trasformati grazie alla chirurgia estetica. Il mondo le crollerà addosso quando un giorno in classe la maestra spiegherà la teoria dei caratteri ereditari. “Prima avevo girato un documentario su cinque donne che partecipavano al corcorso di Miss Rifatta a Rimini”, dice il regista, che nel corto porta di nuovo in scena la mamma di Jennifer (Patrizia Bruschi), vincitrice del concorso: “Ho preso spunto dal suo racconto sulla figlia che piangeva perchè i compagni di scuola la prendevano in giro dicendo che aveva una mamma tutta di plastica”. Nel ruolo della maestra Cecilia Dazzi, che quest'anno è stata protagonista anche di La casa di Ester di Stefano Chiodini, un altro film tra i cinque finalisti insieme a La prima legge di Newton di Piero Messina. Il Premio speciale della Giuria è stato consegnato a Ciro di Sergio Panariello, corto ambientato a Scampia, uno dei territori più complessi della periferia di Napoli, dove è nato un laboratorio di scrittura creativa per ragazzi che si è svolto presso il Centro Territoriale Mammut.
Consegnata infine a Davide Tromba la targa destinata al vincitore del miglior corto d'animazione 2013: Muri puliti. “Un corto frutto della ricerca condotta insieme a un gruppo di storici che ci ha portato alla scoperta della storia italiana del novecento”, dice il regista. Il palmarès dei Corti d'argento si completerà sabato prossimo a Cortina d'Ampezzo con la premiazione nell'ambito di Cortinametraggio di Babylon Fast Food di Alessandro Valori, che affronta la difficoltà di un ragazzo, nato in Italia da genitori senegalesi, di sentirsi un cittadino italiano.
A chiusura il direttore generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, Marcello Foti, che ha affermato: “Quello del corto è un settore in grande crescita, ma non ha ancora tutto lo spazio che meriterebbe”, ha offerto la visione di “un ritrovamento casuale della cineteca nazionale”: l'inedito Monologo di Eduardo De Filippo, attribuibile al 1949-51, nel quale il grande attore mette in scena una sua personale e attualissima interpretazione dell'Italia in crisi alle prese con il Piano Marshall.