Grande festa e commozione a Roma per i 70 anni di Cinecittà. Qualche defezione eccellente e un parterre da grandi occasioni salutano la ricorrenza, in un megaparty per mille invitati, all'insegna del fasto e dell'amarcord. Reginetta della serata è un'elegantissima Sophia Loren, che dal palco si abbandona poi alle lacrime, ricordando il marito Carlo Ponti. Dalle 21.00 sul red carpet è tutto uno stringer di mani. Per la politica, a fare gli onori di casa insieme al Ministro Rutelli, ci sono anche Marrazzo e il sindaco di Roma Walter Veltroni. In formazione da gran parata, tra flash e microfoni accolgono tutto il cinema che conta. Dalla vecchia guardia ai giovanissimi, non manca quasi nessuno: il colpo d'occhio sulla distesa di tavoli che affollano la mastodontica tensostruttura allestita sul set di Rome rivela il pienone. Eva Mendes unica star internazionale insieme a Wim Wenders, accompagnato dalla moglie Donata, per l'Italia ci sono fra gli altri Lizzani, Magni, Taviani e un arzillo Mario Monicelli, ma anche Lina Wertmuller, Dario Argento e i nuovi big Gabriele Muccino e Ferzan Ozpetek. Fra i giovanissimi spicca la sobria eleganza di Katy Saunders. La star di Tre metri sopra il cielo punta su uno scollatissimo abito bianco paillettato, mentre Laura Chiatti, sua erede accanto all'assente Scamarcio nel sequel Ho voglia di te, preferisce una mise vistosa e coloratissima. Pesante, nella serata in cui tanto si ricorda il papà Vittorio, la defezione di Christian De Sica, assente, fra gli altri, insieme all'atteso Carlo Verdone. Esilarante, nel dopocena, il siparietto a cui da luogo Sabrina Impacciatore. Alla festa col compagno Giovanni La Parola, l'attrice viene avvistata mentre si aggira carponi, alla disperata ricerca di un anello perduto nei pressi del bancone bar. La solidarietà è immediata e la sorpresa enorme, quando una misteriosa e bellissima invitata in cappotto rosso fuoco riesce a ritrovarglielo nella calca: è di carta e con impressa un'iniziale, ma del suo enorme valore affettivo parla il caloroso abbraccio con cui la ringrazia. Conclusa la cena, i riflettori si accendono su Settanta volte set, il documentario prodotto dall'Istituto Luce, per celebrare la ricorrenza: l'audio è pessimo, ma le immagini in bianconero bellissime. Rapiti dalla proiezione, gli ospiti lasciano i tavoli in balia degli sciacalli. Anche fra gli insospettabili in giacca e cravatta scatta la razzia dei ciak commemorativi, disposti ad ornamento insieme a meno ambite bobine e pellicole. Quando sul kitchissimo palco è la volta di Federico Zampaglione, non ne è rimasto più nessuno. In gessato scuro e camicia bianca aperta sul petto, il leader dei Tiromancino azzarda due parole e poi imbraccia la chitarra. Dai cavalli di battaglia La descrizione di un attimo e Per me è importante a L'alba di domani, che fa dà colonna sonora a Nero Bifamiliare, la tensione regge finché ad affiancarlo non arriva la compagna Claudia Gerini. Siamo in dirittura d'arrivo: sulle note spagnoleggianti di Nina de luna, la platea comincia a defluire. Abbandonano fra gli altri il campo Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro, Alessandro D'Alatri, Martina Stella, Paolo Villaggio. Restano ormai giovanissimi e tanta televisione. Tutti assiepati fra il bancone e la pista, a ballare sui ritmi commerciali e revival del dj set.