Anche a Cinecittà è toccato fare i conti con il ridimensionamento dei contributi statali destinati allo spettacolo. Nel 2005 la holding Pubblica che vanta nella sua ragnatela società come l'Istituto Luce, Cinecittà Studios, Filmitalia, ha ricevuto un finanziamento statale di 25 milioni di euro. Per il 2006 le risorse previste, in attesa di un definitivo stanziamento, non dovrebbero superare i 19 milioni i euro. Un taglio di 6 milioni che rapportato all'anno precedente si traduce in una diminuzione del 25%. Massimo Condemi, attuale amministratore delegato di Cinecittà holding, ha individuato tre linee di intervento per fronteggiare la diminuzione di cassa: un maggiore sfruttamento del patrimonio immobiliare; la valorizzazione dei contenuti di proprietà e infine lo sviluppo di operazioni di marketing.
La strategia quindi è da ridefinire, ha dichiarato l'AD Condemi, puntando primariamente sul patrimonio immobiliare gestito da Cinecittà Studios, aumentando gli affitti dei teatri di posa e approfittando del nuovo piano regolatore di Roma che ha concesso di realizzare fino a 400mila metri cubi di strutture immobiliari all'interno degli studios. La strategia del management è già stata resa nota. Sorgerà una mensa destinata agli operatori, un albergo utile per le troupe ospiti, e un centro di merchandising "Cinecittà", che funzionerebbe come strumento promozionale per tutto il cinema italiano.
Per vincere la sfida con la concorrenza internazionale, i teatri di posa di Cinecittà hanno una sola possibilità: migliorare la qualità dei servizi e competere con i paesi dell'Est per ciò che concerne i costi.
Naturalmente, spiega sempre l'amministratore delegato, un'operazione immobiliare come quella prevista si potrà concretizzare solo con il coinvolgimento diretto del Comune di Roma che avrebbe la possibilità di accrescere la vocazione (e la storia) cinematografica della capitale. La seconda scommessa riguarda un intervento nel settore televisivo, anche tramite società del gruppo. Cinecittà possiede diritti su 5.300 documentari, circa 1500 film, alcuni prodotti da Luce, altri realizzati con l'intervento pubblico dell'articolo 28 o del Fondo di Garanzia. Questo è stato un patrimonio marginalmente sfruttato, ma pieno di potenzialità in termini di ritorno economico. Un'altra idea potrebbe essere la nascita di Cinecittà Tv, che non significa diventare operatori di rete, ma organizzare un vero e proprio palinsesto, che può essere messo a disposizione dei canali satellitari, dei canali digitali, della televisione via cavo, delle Tv che usano la tecnologia dei cellulari. Un'altra straordinaria operazione, afferma l'Amministratore delegato, sarà possibile solo con una pianificazione di marketing molto agguerrita per la vendita di prodotti, principalmente dvd e libri, e servizi come l'organizzazione di iniziative e rassegne itineranti. Insomma, conclude Condemi, i tagli impongono al Gruppo Cinematografico Pubblico di aumentare il proprio impegno imprenditoriale.