MARITI IN PERICOLO

ITALIA 1960
Mario e Memmo, due soci in affari, credono di poter dormire sonno tranquilli nei riguardi della fedeltà delle loro mogli, non fosse altro che per la loro tutt'altro che avvenente presenza. Mario, però, non contraccambia la fedeltà della moglie ed infatti invita nella sua città Silvana, una ragazza spregiudicata conosciuta a Milano. Di Silvana si invaghisce anche Memmo, provocando una inevitabile tragedia familiare. La moglie di Memmo, infatti, gelosissima, non dà più un momento di pace al marito. La moglie di Mario, invece, sembra non dare molto peso alla cosa. Questa circostanza, insieme ad altri piccoli particolari, insospettisce Mario, il quale arriva alla conclusione che la moglie lo tradisce. E la sua meraviglia aumenta quando crede di riconoscere in Memmo il presunto rivale. In realtà la persona che la moglie di Mario va a trovare di nascosto è sua madre, che vorrebbe andare ad abitare in casa loro, ma che Mario si è sempre rifiutato di ospitare. Sarà proprio questa indesiderata madre a tirare fuori dai pasticci Mario e Memmo invischiati da Silvana in una pochadistica situazione. Ritornati così alle loro rispettive mogli, Mario e Memmo salutano per sempre Silvana che torna a Milano.
SCHEDA FILM

Regia: Mauro Morassi

Attori: Memmo Carotenuto - Memmo, Sylva Koscina - Silvana, Pupella Maggio - Lucia, Franca Valeri - Elena, Nietta Zocchi - Madre Di Elena, Dolores Palumbo - Rosabella, Nino Fuscagni - Meccanico, Carla Foscari - Commessa Della Pasticceria, Nino Nini, Carlo Pisacane, Pietro De Vico, Nino Frera, Franco Sportelli, Ciccio Barbi - Avvocato, Mario Carotenuto - Mario

Soggetto: Marcello Fondato, Ugo Guerra

Sceneggiatura: Marcello Fondato, Ugo Guerra

Fotografia: Franco Villa

Musiche: Gino Negri

Scenografia: Ranieri Cochetti

Durata: 91

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: MORINO FILM

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
- REVISIONE MINISTERO AGOSTO 2002
CRITICA
"Costruito sul vecchio adagio "chi è in difetto è in sospetto", il film coglie spunti comici ed elementi da "pochade" dalla irresistibile vocazione all'infedeltà di due mariti (...). Ma diretto nel consueto modo anonimo Mauro Morassi". (G. Ciaccio, "Rivista del Cinematografo", 4/5, maggio 1961).