L'infermiera

ITALIA 1975
Il Cavalier Leonida Bottacin, padrone di una industria vinicola del trevigiano, viene colto da infarto mentre ai margini del camposanto, cerca di consolarsi per la perdita della moglie con la moglie del becchino. Gli avidi e numerosi eredi si installano allegramente nella villa del morente e, in attesa della dipartita, trattano con una "multinazionale" americana. La malattia, però, si protrae troppo a lungo, minacciando la riuscita dell'affare; e allora il nipote Benito Varotto - con il pieno consenso della moglie Italia, della cognata Jole, dei fratello Gustavo - recluta da una clinica svizzera l'infermiera Anna, pagata profumatamente affinché, eccitando il paziente, lo conduca al secondo fatale infarto. Anna, facendo concorrenza alla servetta Tosca, dispensa abbondantemente le proprie grazie a Benito, inizia all'amore Adone, giovane figlio di Jole, ma cura Leonida che, guarito, caccia gli eredi dalla villa e sposa la ragazza svizzera. Celebrate le nozze, questa volta l'astuta Anna provoca il marito e rimane vedova, nonché erede.
SCHEDA FILM

Regia: Nello Rossati

Attori: Ursula Andress - Anna, Duilio Del Prete - Benito Varotto, Luciana Paluzzi - Jole Scarpa, Lino Toffolo - Giovanni Garbin, detto 'Nane', Jack Palance - Mr. Kitch, Mario Pisu - Leonida Bottacin, Daniele Vargas - Gustavo Scarpa, Carla Romanelli - Tosca Floria Zanin, Marina Confalone - Italia Varotte, Stefano Sabelli - Adone, Attilio Duse - Dottor Pavan

Soggetto: Paolo Vidali, Claudia Florio, Nello Rossati

Sceneggiatura: Nello Rossati, Paolo Vidali, Roberto Gianviti

Fotografia: Ennio Guarnieri

Musiche: Gianfranco Plenizio

Montaggio: Alberto Gallitti

Scenografia: Toni Rossati

Costumi: Luca Sabatelli

Altri titoli:

The Nurse

The Secrets of a Sensuous Nurse

I Will If You Will

The Sensuous Nurse

Défens de toucher

Durata: 105

Colore: C

Genere: EROTICO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR

Produzione: CARLO PONTI PER COMPAGNIA CINEMATOGRAFICA CHAMPION

Distribuzione: GOLD FILM - EUREKA VIDEO

CRITICA
"Deprimente farsa pecoreccia a cavalcioni tra satira di costume e commediaccia degli equivoci, che il modesto Nello Rossati dirige con svogliata sciatteria, nonostante il prodigarsi dei molti bravi caratteristi presenti. Chi non conosce il dialetto veneto può farsi una cultura, soprattutto in parolacce". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 24 aprile 2003)