Buon Natale... buon anno

ITALIA 1989
Da 5 anni due anziani coniugi romani, il barbiere in pensione Gino e la casalinga Elvira, non riuscendo più a pagare l'affitto a causa di ristrettezze economiche, sono andati a vivere nelle case delle due figlie, Giannina e Patrizia, sposate con Pietro e Giorgio, che, però, per mancanza di spazio, hanno potuto accogliere solo uno dei genitori. Cosicché Gino e Elvira sono separati, e, sia per qualche attrito fra le due giovani coppie, sia per la distanza fra gli appartamenti, si vedono molto poco. Sul principio Gino ed Elvira hanno accettato con rassegnazione la separazione, cui erano costretti; in casa delle figlie non vengono trattati male, anche se hanno perduto la libertà e si sentono sempre obbligati a rendersi utili, sbrigando vari lavori, facendo la spesa, occupandosi dei nipoti. Ma un giorno Gino si accorge che è geloso di sua moglie, che non può vivere senza di lei, e che la rivuole accanto, anzi è di nuovo innamorato in modo così appassionato, che Elvira ne resta commossa e lo ricambia. Dapprima i due si telefonano di nascosto (per non essere burlati dai familiari), poi si danno appuntamenti segreti in qualche bar, e infine arrivano a vedersi in una camera d'albergo. Sicuri di non essere compresi, i due innamorati non si confidano con le figlie, che, insospettite dalle strane uscite dei genitori, li interrogano e li pedinano perfino, senza riuscire però a scoprire la verità. Giunta l'estate, Elvira è costretta ad accompagnare in Sicilia la famiglia di Patrizia, che è di nuovo incinta, mentre Gino, rimasto solo a custodire l'appartamento di Giannina, si trova senza soldi e impossibilitato perfino a parlare al telefono con la moglie. Deciso a raggiungerla, egli accetta allora l'aiuto di Abraham, un ladro, che gli fa vendere alcuni oggetti presi dall'appartamento di Giannina, fingendo che sia stato svaligiato. Scoperto in flagrante dal portiere, Gino fugge angosciato e raggiunge a Cefalù la moglie. Decisi a non lasciarsi più, i due anziani innamorati diventano guardiani di un faro in Sicilia: vivono isolati, hanno pochi soldi, ma sono uniti e felici.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Comencini

Attori: Virna Lisi - Elvira, Michel Serrault - Gino, Consuelo Ferrara - Patrizia, Paolo Graziosi - Pietro, il marito di Patrizia, Tiziana Pini - Giannina, Mattia Sbragia - Giorgio, il marito di Giannina, Mar Senne - Abraham, Francesca Neri - Ragazza in autobus, Alice Di Giuseppe - Esmeralda, Alessio Patocchi, Raffaele Di Mario, Cristiano Epifani, Luciano Turi

Soggetto: Pasquale Festa Campanile - romanzo

Sceneggiatura: Raffaele Festa Campanile, Luigi Comencini, Cristina Comencini

Fotografia: Armando Nannuzzi

Musiche: Fiorenzo Carpi

Montaggio: Sergio Buzi

Scenografia: Paola Comencini

Arredamento: Antonio Murru

Costumi: Paola Comencini

Altri titoli:

Joyeux noël, bonne année

Merry Christmas... Happy New Year

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Tratto da: liberamente ispirato al romanzo di Pasquale Festa Campanile

Produzione: FABIO CRISCUOLO, LUIGI PATRIZI PER VIDEOSCHERMO, TITANUS PRODUZIONE, RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA (ROMA), CITE' FILM, T.F. 1 FILMS PRODUCTIONS (PARIGI)

Distribuzione: TITANUS DISTRIBUZIONE - MONDADORI VIDEO

CRITICA
"Si tratta di un film di buon gusto, dignitoso e piacevole, anche se un po' epidermico, che ha il coraggio di rilanciare il matrimonio, dicendo che si può essere felici e pieni d'amore anche quando si è anziani. ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 107, 1989).

"In sagace equilibrio tra umorismo e sentimento, realismo e favola, il film concede facilità bozzettistiche e invenzioni romanzesche un po' stiracchiate, ma sono i peccati veniali di un'agrodolce commedia asciutta e puntigliosa." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')

"Contando sul fatto che infanzia e vecchiaia sono le due età che più si assomigliano, Comencini si disinteressa dell'infanzia e tenta la carta della vecchiaia. Il risultato è sostanzialmente sbagliato, soprattutto perchè l'amore spirituale non sembra appartenere alle corde espressive dell'autore. Neanche i due protagonisti possono rimediare." (Francesco Mininni, 'Magazine Italiano tv')