Viale della speranza

ITALIA 1952
Tre ragazze che vivono nella stessa pensione sognano di giungere alla celebrità e alla fortuna attraverso il cinema. Luisa, animata da vera passione per l'arte, riesce ad ottenere con l'aiuto del suo fidanzato, apprezzato operatore, una particina in un film, ma Franca, che senza troppi scrupoli fa valere le proprie doti fisiche e diviene l'amante del produttore, gliela soffia. Messa davanti alla macchina da presa però, Franca fa una pessima prova costringendo l'amante a sostituirla. Si consolerà con la conquista di un ricco protettore, mentre la sua parte viene definitivamente assegnata a Luisa che rivela doti artistiche non comuni e tali da giustificare le più ardite speranze. La terza aspirante alla gloria dello schermo è Giuditta, una ragazza di provincia scappata dal paese e che ha lasciato il suo fidanzato per tentare la grande avventura. Le difficoltà incontrate sono tali però che quando il fidanzato viene a riprendersela sarà felice di seguirlo, rinunciando per sempre ai suoi ambiziosi sogni.
SCHEDA FILM

Regia: Dino Risi

Attori: Cosetta Greco - Luisa, Liliana Bonfatti - Giuditta, Maria Pia Casilio - Concettina, Piera Simoni - Franca, Marcello Mastroianni - Mario, Nerio Bernardi - Franzi, Pietro De Vico - Tonino, Gisella Monaldi - Titina, Achille Majeroni - Vecchio attore, Bianca Maria Fusari - Stefania, Alessandro Fersen, Nino Marchetti, Giulio Calì, Mario Raffi, Silvio Bagolini, Odoardo Girotti, Clara Loy, Cesare Vieri, Vincenzo Milazzo, Franco Montagna, Franco Migliacci, Corrado Pani, Ettore Jannetti, Arrigo Basevi, Carlo Hintermann (II)

Soggetto: Dino Risi

Sceneggiatura: Ettore Maria Margadonna, Dino Risi, Gino De Santis, Franco Cannarosso

Fotografia: Mario Bava

Musiche: Mario Nascimbene

Montaggio: Eraldo Da Roma

Scenografia: Flavio Mogherini

Arredamento: Arrigo Breschi

Altri titoli:

Il viale della speranza

Durata: 100

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: CINEMATOGRAFICA MAMBRETTI

Distribuzione: ENIC (1953)

CRITICA
"La vicenda è alquanto convenzionale: dal punto di vista tecnico e interpretativo la realizzazione è discreta". ('Segnalazioni cinematografiche, vol. 33, 1953)