Smog

ITALIA 1962
Un avvocato italiano di passaggio a Los Angeles per il Messico ove deve discutere una causa di divorzio, ha alcune ore disponibili che impiega visitando la città. Ha dovuto consegnare il suo passaporto e questo semplice fatto burocratico lo riduce all'anonimato fisico e spirituale. A contatto con la città americana ricostruisce, per così dire, la propria personalità. In varie occasioni di incontri con italiani di laggiù, viene a conoscenza di una particolare mentalità: incontra un pittore, un caricaturista, un proprietario di locali pubblici, ma soprattutto un avventuroso meridionale e la sua amante. Introdotto in ambienti diversi, in mezzo a gente che si affatica per guadagnare denaro e per vivere, trascorre alcune esperienze sociali e individuali, fino a che parte di nuovo solo, dalla città di cemento, di vetro e di acciaio dalle forme strane che sembrano rinchiudere l'inquietudine e l'angoscia dell'uomo moderno.
SCHEDA FILM

Regia: Franco Rossi

Attori: Enrico Maria Salerno - Vittorio Ciocchetti, Annie Girardot - Gabriella, Renato Salvatori - Mario, Max Showalter - Invitato al party, Susan Mueller, Bernard Judge, Helen Pallock, Fred Catona, Peter Howard, Isabella Albonico, Dennis Diggin, Len Lesser, Loredana Cappelletti, Joan Cesana, Susanne Reynolds, Greta Konen, Graziella Granata, Peggy Moffitt

Soggetto: Pier Maria Pasinetti, Franco Rossi, Franco Brusati, Giandomenico Giagni

Sceneggiatura: Franco Brusati, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Ugo Guerra

Fotografia: Ted D. McCord

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Aldo Capuano

Costumi: Isabella Albonico

Durata: 101

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO SOCIALE

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: GOFFREDO LOMBARDO PER TITANUS, METRO

Distribuzione: TITANUS

NOTE
- IL FILM, GIRATO IN CALIFORNIA NELL'AGOSTO/SETTEMBRE DEL 1961, E' STATO PRESENTATO ALLA 22. MOSTRA DI VENEZIA (1962).

- PRESENTATA ALLA 65. MOSTRA DI VENEZIA (2008) NELLA RETROSPETTIVA "QUESTI FANTASMI: CINEMA ITALIANO RITROVATO (1946-1975)" LA COPIA DELLA CINETECA NAZIONALE.
CRITICA
"Un reportage drammatico, psicologico, inquieto e vivo, nonostante alcune soste narrative. Il tentativo di distruggere il mito americano di un popolo felice e laborioso si scontra con l'analisi etnica e psicologica di alcuni italiani che a contatto di quel mondo cercano di arrampicarsi con mezzi leciti e no nella scala sociale del benessere materiale. (...) La simbologia di cui si nutre il linguaggio cinematografico non è sempre efficace come le intenzioni piuttosto ambiziose dell'assunto richiederebbero. Efficace e suggestiva la colonna sonora." ('Segnalazioni cinematografiche', vol 52, 1962)

"La cosa migliore del film è la parte documentaristica: Los Angeles scoperta da un bipede della vecchia Europa (...) E' chiaro che Rossi mirava (...) alla contrapposizione fra due mondi e due mentalità (...) con relativi giudizi morali, sociologici e di costume (...). E' proprio su questo piano che il film ci sembra schematico e insufficiente." (Giulio Cattivelli, "Libertà", 26 agosto 1962)