Notti Magiche

2/5
Il film sul glorioso cinema italiano che fu di Paolo Virzì non va: empatia al lumicino, esplorazione incerta, attori sopra le righe. Peccato

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ITALIA 2018
Roma, estate dei mondiali di calcio del 1990. Un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere e i principali sospettati dell'omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori. In una nottata al Comando dei Carabinieri viene ripercorso il loro viaggio trepidante, sentimentale e ironico nello splendore e nelle miserie dell'ultima stagione gloriosa del Cinema Italiano.
SCHEDA FILM

Regia: Paolo Virzì

Attori: Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere, Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Paolo Bonacelli, Ornella Muti, Marina Rocco, Andrea Roncato, Giulio Scarpati, Emanuele Salce, Giulio Berruti (II), Ludovica Modugno, Ferruccio Soleri, Simona Marchini

Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo

Colore: C

Genere: COMMEDIA NOIR

Produzione: MARCO BELARDI PER LOTUS PRODUCTION, UNA SOCIETÀ DI LEONE FILM GROUP, CON RAI CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2018-11-08

TRAILER
NOTE
- PRESENTATO ALLA TREDICESIMA EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2018), NELLA SEZIONE 'EVENTI SPECIALI'.
CRITICA
"Proteggiamolo come il panda Virzi Paolo da Livorno, cineasta popolare col retrogusto colto come ce n'erano all'epoca d'oro del cinema nostrano, dotato di un approccio leggero e disincantato, aperto all'autoironia ma anche pronto a sfoderare gli artigli del sarcasmo. Autore di capidopera come «Ferie d'agosto» e «Il capitale umano» e un solo scult («N-Io e Napoleone»), ha avuto quasi sempre non tanto l'umiltà bensì l'intelligenza di lavorare con sceneggiatori affiatati e professionali, sintonizzati con il suo approccio appassionato ma all'occorrenza feroce alle commedie congegnate per castigare ridendo i costumi. Oggi cinquantaquattrenne- ma con l'argento vivo che si porta addosso potrebbe averne ancora venti - cerca con un entusiasmo sconosciuto ai tanti colleghi apocalittici di professione di proporre al pubblico intorpidito delle sale «Notti magiche», un amarcord in agrodolce sugli anni in cui si trasferì dalla provincia alla metropoli. Per questo benemerito intento bisognerebbe dargli una medaglia e, tutto sommato, il film conferma sul campo il dna di un raccontatore di storie solare, positivo, malizioso più che nostalgico, autobiografico eppure sicuro di rivolgersi a molti ricostruendo una sorta di murales animato della Roma cinematografara tra gli anni ottanta e Novanta diviso in parti eguali tra poesia e prosa, genialità e cialtroneria, vitalismo e spudoratezza, gloria dei vip e sfiga dei neofiti. Magari «Notti magiche» non entrerà nel novero dei suoi hit perché scorre con un ritmo scoppiettante e la spigliatezza del memoir di prima mano, ma sconta l'handicap dell'esilità dell'aggancio giallo e di un terzetto di protagonisti stranamente un po' scialbo e scostante e dunque alquanto inidoneo a tenere le fila del maxi flashback (...). Il sospetto è, insomma, quello che il progetto di commedia in formato mini-balzacchiano modellato sull'abito dell'ultima stagione di pazza gioia del cinema italiano si limiti a comporre una collana di strizzatine d'occhio gradevoli (non si contano i cammei rifiniti con destrezza da big come Giannini, Herlitzka, Bonacelli) ma a ricorrente rischio macchiettistico. Va da sé, infatti, che i cinéfili si divertiranno enormemente più degli spettatori molto giovani o disinteressati all'argomento perché è indubbio che il tourbillon eroicomico fa migliore effetto su chi è in grado d'incollare sull'album delle gag le figurine dei corrispondenti personaggi autentici (...). Tra i modelli a cui s'è sempre apertamente e proficuamente ispirato, Virzì sta volta ha scelto lo Scola di «Ceravamo tanto amati» e soprattutto «La terrazza», ma in ogni caso è inutile fare paragoni perché per un cineasta odierno anche la perfidia come la nostalgia non è più quella di un tempo." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 08 novembre 2018)