Mi fido di te

ITALIA 2006
Alessandro, piccolo truffatore di strada, e Francesco, ex manager di una multinazionale, si incontrano per caso e, nonostante varie divergenze di opinione tra loro, decidono di mettersi in società escogitando una serie di truffe...
SCHEDA FILM

Regia: Massimo Venier

Attori: Ale - Alessandro, Franz - Francesco, Maddalena Maggi - Veronica, Lucia Ocone - Susanna, Ernesto Mahieux - Kappadue, Roberto Citran - Aleotti, Nicola Specchio - Nicola, Evelina Lissoni - Chiara, Niccolò Gremmo - Filippo, Paolo Pierobon - Guidoni, Marco Marzocca - Pino, Augusto Zucchi - Proprietario ristorante, Simone Ricciardi - Garzone del bar, Claudio Sterpone - Uomo robusto, Davide Paniate - Commesso al negozio di scarpe, Vincenza Marseglia - Signora alla pompa di benzina, Andrea Santonastaso - Commesso del negozio di scarpe, Cecilia Broggini - Signora alla pompa di benzina, Tito Ciotta - Commesso al negozio di abbigliamento, Enrico Salimbeni - Francone, Giancarlo Previati - Gaviati, Emanuele Arrigazzi - Vladimir, Alessandro Betti - Automobilista, Alessandra Ierse - Cassiera al Minimarket, Michele Nani - Barista del centro, Nicoletta Ramorino - Anziana al Minimarket, Luciana Alzati - Cassiera al bar del centro, Nicola Stravalaci - Uomo all'ufficio colloqui

Soggetto: Ale , Franz , Mauro Spinelli, Claudio Corbucci

Sceneggiatura: Ale , Franz , Walter Fontana, Mauro Spinelli, Massimo Venier

Fotografia: Italo Petriccione

Musiche: Daniele Moretto, Paolo Jannacci

Montaggio: Carlotta Cristiani

Scenografia: Valentina Ferroni

Costumi: Bettina Pontiggia

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: ROBERTO BOSATRA, MARCO POCCIONI, MARCO VALSANIA PER SIFULUM, RODEO DRIVE, MEDUSA FILM, SKY

Distribuzione: MEDUSA (2007)

Data uscita: 2007-02-09

NOTE
- CANDIDATO AI NASTRI D'ARGENTO 2007 PER LA MIGLIORE CANZONE ORIGINALE.
CRITICA
"Ale e Franz avevano già cercato due anni fa la strada del cinema con il film 'La terza stella'. Risultato fiacco, forse anche perché ricalcava i precedenti cabarettistici e i personaggi non erano certo veri personaggi. Questo 'Mi fido di te' invece non è male per niente. Alessandro Besentini e Francesco Villa si riprendono i loro veri nomi e li attribuiscono ai due personaggi della storia. (...) Non è che sia una gran storia, specialmente il risvolto del manager estromesso da lavoro e dal suo status che non sa come confessarlo alla famiglia non è proprio uno spunto nuovo di zecca. Però è una storia e i due, Alessandro e Francesco, riescono a dare vita a due personaggi autentici., vivi appunto. Provenienti dal grande vivaio di Zelig (ma non solo) Ale e Franz lasciano sperare che da lì il cinema possa trarre spunti e linfa." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 9 febbraio 2007)

"Giù il cappello. All'esordio, Ale&Franz avevano impapocchiato un'anemica commediola ('La terza stella') più da sbadigliare che da ridere. Due anni di meditazione ed eccoli felicemente risorti con 'Mi fido di te'. (...) Si ride di continuo grazie ai due buffi alfieri dell'umorismo surreale, con una scena da antologia: l'assolo di Franz sull'omino del latte. Roba da Walter Chiari." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 9 febbraio 2007)

"Con 'Mi fido di te', Ale e Franz, diretti da Massimo Venier, portano al cinema un problema di peso: i nuovi poveri. E fanno bene. Perché, proprio grazie al mix fra serio e comico, il film prende le distanze da La terza stella e trova una nuova misura, di livello decisamente più alto. Una commedia scorrevole, che rispetta la comicità sottile del duo." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 9 febbraio 2007)

"Massimo Venier, ex regista di fiducia di Aldo, Giovanni e Giacomo, è passato ora ad Ale e Franz e questo loro secondo film è un bel passo avanti rispetto alla 'Terza stella'. Vengono utilizzate le doti della coppia nota al cabaret (l'incontro scontro tra due nuovi poveri che s'industriano a campare con stangate e stangatine), ma c'è anche nel racconto alla milanese l'aria malinconica di qualcosa che riguarda la perdita dell'amicizia e un sentimento più globale che parla di una crisi cultural metropolitana. Il che non toglie momenti di ilarità, ping pong divertenti, soprattutto nel secondo tempo quando l'arte dell' imbroglio si fa più lavorata. Su un tema serio e di moda al cinema, Ale e Franz lavorano sulle personalità comiche, riuscendo spesso bravi come solisti (il pezzo dell'omino dell'acqua) e in coppia. A svantaggio, la lentezza nel mettere in moto l'azione e una molesta overdose di colonna sonora." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 febbraio 2007)