La passeggiata
ITALIA - 1953

Paolo Barbato, timido provinciale, viene a Roma per fare l'istitutore al Collegio Nazionale. Il primo giorno di libertà va a spasso sul Gianicolo dove incontra Lisa, una bella prostituta della quale s'innamora. La segue fino ad una casa di appuntamenti ma fugge inorridito quando s'accorge dove è capitato, anche se questo non cancella né altera l'immagine ideale che si è fatto di lei. Tutto preso dalla preparazione della festa annuale del collegio, Paolo manda un invito anche a Lisa che durante la festa è scambiata per un personaggio ufficiale e le viene affidato il compito di distribuire i premi. Paolo, felice per la presenza di Lisa, commette ogni sorta di stravaganze provocando l'ilarità del pubblico ma soprattutto la collera del rettore, quando uno degli insegnanti gli rivela la vera identità della ragazza. Paolo viene licenziato e se ne torna al suo paese, ma non può soffocare il sentimento che prova per Lisa. Decide di rivederla e cerca di indurla a cambiare vita, ma lei non gli dà ascolto. Paolo parte amareggiato, ma il suo candore e la sua sincerità hanno provocato una crisi benefica nell'animo di Lisa che decide di cambiar vita.
- Regia:
- Collaborazione alla regia: - (consulente tecnico)
- Attori: - Paolo Barbato, - Lisa, - Rettore del collegio, - Luigi Magri, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,
- Soggetto: Nikolaj Gogol
- Sceneggiatura: Turi Vasile, Diego Fabbri, Ugo Guerra, Giorgio Prosperi, Franco Rossi, Cesare Zavattini, Enzo Curreli, Renato Rascel
- Fotografia: Václav Vích, Enzo Barboni - (operatore)
- Musiche: Giovanni Militello
- Montaggio: Otello Colangeli
- Scenografia: Gianni Polidori
- Arredamento: Enzo Del Prato
- Costumi: Maria Rosaria Crimi
- Durata: 100'
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: FERRANIACOLOR
- Tratto da: dal racconto "La Prospettiva Nevskij" di Nikolaj Gogol
- Produzione: FILM COSTELLAZIONE
- Distribuzione: 20TH CENTURY FOX
CRITICA
"Rascel, per la sua prima prova di regia, si è rivolto a Gogol, trasferendo l'azione dalla Russia all'Italia attuale. Il film soffre di squilibri, di prolissità che ne rendono spesso monotona la visione e che quindi fanno si che minor risalto abbiano alcune situazioni felicemente risolte. Ma ciò che meno convince è l'interpretazione del protagonista-regista (...)". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 1, 15/1/1954).