Italian Dream

- Regia:
- Attori: - Antonio, - Raniero, , , , ,
- Soggetto: Sandro Baldoni
- Sceneggiatura: Sandro Baldoni, Jo Durden Smith
- Fotografia: Daniele Massaccesi
- Musiche: Carlo Siliotto
- Montaggio: Ilaria Fraioli
- Scenografia: Gianni Silvestri
- Costumi: Donatella Cianchetti
- Durata: 97'
- Colore: C
- Genere: GROTTESCO, THRILLER
- Specifiche tecniche: 35 MM
- Produzione: GIANFILIPPO PEDOTE PER VENERDI' PRODUZIONE CINEMA, CON IL CONTRIBUTO DEL MIBAC
- Distribuzione: LUCKY RED (2008)
- Data uscita 27 Giugno 2008
RECENSIONE
La predilezione per le Strane storie, Sandro Baldoni l’ha dimostrata sin dall’esordio: la conferma con Italian Dream, apologo d’inizio millennio strambo almeno quanto i racconti di fine secolo che facevano da sottotitolo all’opera prima di quindici anni fa.
Ivano Marescotti, il protagonista di allora (e del successivo Consigli per gli acquisti), è un portiere d’albergo col vizio delle scommesse e il sogno d’aprire un ristorante in Inghilterra. L’eccentrico non è lui, ma l’Italia che gli sta intorno: dove il consiglio dei ministri s’inventa un kit per disoccupati (panino, acqua di fonte, mezza mela e biglietto della lotteria), e il partito dei depressi cronici vince le Amministrative. Il nostro tira avanti, tra una tris e un’estrazione del lotto. Finché non si scopre pedinato dai bodyguard sikh del miliardario Teco Celio: e qui la commedia si fa gialla, elegante nella costruzione di una suspense rilassata che deve molto al senso dell’inquadratura del regista, e al montaggio di Ilaria Fraioli. Ma pur interpretato da un cast divertito di baldoniani doc, il soggetto ha il fiato corto, e al contrario dei precedenti è sfocato nella satira e spuntato nelle invenzioni. Nonostante il bizzarro finale “suino”.
CRITICA
"Il film parte con leggerezza, con riferimenti pubblicitari retaggio dell'esperienza del regista, e di vita quotidiana affrontata con disinvoltura e fiducia dal protagonista, sostenuto dall'accento romagnolo che aiuta a rendere più leggiadro anche l'oscuro presente. Poi via via si copre come di una cappa oscura, di una minaccia incombente e incomprensibile, impossibile da sostenere. La scommessa che lo incatena è che lui, uomo qualunque, si sarebbe trasformato in assassino. Baldoni probabilmente vuole accennare al fatto che gli italiani si sono trasformati in qualcosa di poco più che animalesco, non sono più solo strane storie." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 27 giugno 2008)
"Ritratto di una società boicottata pure sulla fantasia che vive spudorata in una realtà virtual televisiva, il film ripete utili follie e denuncia l'assurdità, l'infezione, il vuoto del Paese reale nel confronto di attori comicamente drammatici. Marescotti, ottimo feticcio d'autore, e Teco Celio." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 27 giugno 2008)
"Una fiaba nera virata su tinte acide. Una metafora del nostro presente chiassoso e confuso girata senza giudicare, anzi provando ad amare un po' anche i personaggi più cialtroni. Il ritorno dell'autore di 'Strane storie', con il suo stile svelto i irridente, divaricato tra satira, fumetto, schizzo surreale. Insomma un film, 'Italian Dream', che non somiglia a nient'altro e alla fine si perde un po' per strada, ma prima mette in campo trovate bizzarre e immagini sorprendenti." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 27 giugno 2008)