I tartassati
ITALIA - 1959

Una mattina, il maresciallo Fabio Topponi della Guardia di Finanza, si presenta nel negozio di tessuti del cavalier Torquato Pezzella per un accertamento fiscale. Su consiglio del suo 'consulente' di fiducia, Pezzella cerca di correre ai ripari e di corrompere il maresciallo. Purtroppo, però, scopre ben presto che tutti i regali che gli ha inviato, sono stati recapitati per errore in casa di un lontano parente del funzionario. A Torquato non resta che cercare di diventare amico del maresciallo e, avendo saputo della sua passione per la caccia, decide di incontrarlo casualmente una domenica mattina e proprio in tenuta venatoria. Dopo aver combinato un guaio dopo l'altro, Torquato riesce addirittura a coinvolgere Fabio in un incidente stradale. All'ospedale, i due scopriranno che i rispettivi figli hanno una relazione e la cosa manderà su tutte le furie il maresciallo. A quanto pare, al cavalier Pezzella non resta che una via...
- Regia:
- Attori: - Cavalier Torquato Pezzella, - Fabio Topponi, maresciallo della Finanza, - Moglie di Fabio Topponi, - Laura, la figlia dei Topponi, - Tino Pezzella, - Ettore, il ragioniere, - Dora Pezzella, - Brigadiere della Finanza, - Mara, - Ernesto, - Guardia Forestale, - Il parrocco, , , ,
- Soggetto: Vittorio Metz, Roberto Gianviti
- Sceneggiatura: Vittorio Metz, Roberto Gianviti, Ruggero Maccari, Steno , Aldo Fabrizi
- Fotografia: Marco Scarpelli, Pasqualino De Santis - (operatore)
- Musiche: Piero Piccioni
- Montaggio: Eraldo Da Roma
- Scenografia: Giorgio Giovannini
- Aiuto regia: Mariano Laurenti
-
Altri titoli:
Les tourmentés
- Durata: 105'
- Colore: B/N
- Genere: COMICO
- Produzione: MARIO CECCHI GORI PER MAXIMA FILM
- Distribuzione: CEI-INCOM - PANARECORD
CRITICA
"Si tratta di una garbata commedia che, nel rilevare con spirito satirico certi aspetti umani e sociali del nostro tempo, assume un tono gaiamente umoristico, sostenuto da trovate e notazioni felici. Malgrado qualche lungaggine, la regia risulta agile e scorrevole, efficace e misurata la recitazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 45, 1959)
"L'antica lotta fra guardia e ladro (...) viene riproposta in questo filmetto di Steno, in chiave fiscale (...). Steno, che ha da vendere talento comico e furbizia di regista, troppo spesso dirige con la mano sinistra dei film che anche senza grandi ambizioni, potrebbero diventare delle piccole e bonarie testimonianze del costume nostrano contemporaneo, e che non superano mai i limiti e il respiro di uno 'sketch' d'avanspettacolo". (Claudio G. Fava, 'Corriere Mercantile', 23 aprile 1959).
"L'antica lotta fra guardia e ladro (...) viene riproposta in questo filmetto di Steno, in chiave fiscale (...). Steno, che ha da vendere talento comico e furbizia di regista, troppo spesso dirige con la mano sinistra dei film che anche senza grandi ambizioni, potrebbero diventare delle piccole e bonarie testimonianze del costume nostrano contemporaneo, e che non superano mai i limiti e il respiro di uno 'sketch' d'avanspettacolo". (Claudio G. Fava, 'Corriere Mercantile', 23 aprile 1959).