I GIORNI DELLA VIOLENZA

ITALIA 1967
Verso la fine della guerra di secessione americana, un pacifico cow-boy del Missouri è ucciso per un futile motivo da un violento capitano dell'esercito nordista. Jos, giovane fratello della vittima, decide allora di unirsi a una banda di guerriglieri sudisti intenzionati a condurre una lotta ad oltranza contro le truppe del Nord. Al termine della guerra, Jos, sul cui capo pende una grossa taglia, fa ritorno alla fattoria nella quale lavorava prima di diventare un fuorilegge. Qui ritrova la figlia del proprietario, Christine, legata un tempo a lui da affettuosa amicizia ed ora in procinto di sposare proprio il capitano nordista autore dell'uccisione del fratello di Jos. Per sfuggire ad un agguato tesogli dall'ufficiale, Jos rapisce Christine e cerca di servirsene come ostaggio per raggiungere indisturbato la frontiera. Inseguito dal capitano, Jos, benché ferito, si batte con lui e riesce ad avere la meglio. Spontaneamente Christine si offre di seguire il giovane nella sua fuga: forse, in un altro stato, riusciranno a ricostruirsi insieme un'esistenza laboriosa ed onesta.
SCHEDA FILM

Regia: Alfonso Brescia

Attori: Peter Lee Lawrence - Josh Lee, Beba Loncar - Christine, Rosalba Neri - Lizzy, Nello Pazzafini - Butch, Romano Puppo - Hank, Lucio Rosato - Clen, Adalberto Rossetti, Gianni Solaro, Claudio Trionfi, Bruna Beani, Harold Willard Bradley - Nathan, Luigi Vannucchi - Cap. Clifford, Gloria Selva, Andrea Bosic - Mr. Evans

Soggetto: Gian Luigi Buzzi

Sceneggiatura: Antonio Boccacci, Paolo Lombardo, Mario Amendola, G.L. Buzzi

Fotografia: Fausto Rossi

Musiche: Bruno Nicolai

Montaggio: Antonietta Zita

Scenografia: Arrigo Equini

Durata: 105

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: CONCORD FILM

Distribuzione: AUGUSTUS

NOTE
TITOLO IN FRANCIA: "FURIE AU MISSOURI"
CRITICA
"Western povero d'idee, dove scazzottate e cavalcate ritornano troppo sistematicamente in un paesaggio che non arriva a farci dimenticare che non siamo nel Missoury (...)". (B.Duffort, "Saison '71", Parigi 1971)