L'imperatore di Capri

ITALIA 1949
Antonio De Fazio, cameriere in un albergo di Napoli, viene preso per il Bey di Agapur da un'avventuriera, che gli dà appuntamento a Capri, per il giorno seguente. Di nascosto della moglie e della suocera, Antonio va a Capri con un amico ed anche lì viene preso per il Bey. Una serie di stravaganze, commesse involontariamente, gli fruttano l'ammirazione dei villeggianti, che cercano di imitarlo, proclamandolo l'uomo più chic di Capri, mentre le donne sospirano d'amore per l'incantevole e misterioso principe. Antonio diventa l'eroe di numerose avventure, ma proprio quando, nello splendore d'una festa, sta per essere proclamato Imperatore di Capri, arrivano la moglie e la suocera, e come se questo non bastasse, arriva anche il vero Bey. Ma tutto finisce bene, perché Antonio salva il Bey da un attentato, guadagnandosi la riconoscenza del principe, che lo ricompensa con una quantità inverosimile di pietre preziose di straordinario valore.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Comencini

Attori: Totò - Antonio De Fazio, Yvonne Sanson - Sonia Bulgarov, Marisa Merlini - Baronessa Von Krapfen, Laura Gore - Lucia, moglie di Antonio, Alda Mangini - Emanuela, Nerio Bernardi - Osvaldo, Pina Gallini - Suocera di Antonio, Mario Castellani - Asdrubale Stinchi, Nino Marchetti - Geremia, il Profeta, Galeazzo Benti - Dodo della Baggina, Lino Roby - Basilio, Aldo Giuffré - Omar Bey Kahn di Agapur, Gianni Appelius - Bubi di Primaporta, Toni Ucci - Pupetto Turacciolo, Pietro Tordi - Marito di Emanuela, Enrico Glori - Maggiordomo, Maria D'Ayala, Maria Teresa Cesari

Soggetto: Teresa Ricci Bartolini, Gino De Santis

Sceneggiatura: Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Luigi Comencini

Fotografia: Giuseppe Caracciolo

Musiche: Felice Montagnini

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Carlo Egidi

Arredamento: Carlo Egidi

Costumi: Anna Maria Fea

Aiuto regia: Paolo Heusch, Galeazzo Benti

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: CARLO PONTI PER LUX FILM

Distribuzione: LUX FILM - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD

CRITICA
"Il film serve all'attore Totò per ripassarsi il suo catalogo, che è misto di lazzi piacevoli e piccole volgarità gastro-sessuali. Quando Totò si ricorda di essere mimo il suo giuoco diventa leggero e arabescato, ma quando si ricorda di essere attore comico di rivista comincia coi doppisensi e diventa fastidioso." (Ennio Flaiano, 'Il Mondo', 4 febbraio 1950)