Valzer

3/5
Denaro e calcio corrotto: la denuncia in piano sequenza di Salvatore Maira. Con l'ottima Valeria Solarino e Maurizio Micheli

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ITALIA 2007
In un'ora e mezza la vita di due persone cambia radicalmente. Un uomo arriva in un albergo per incontrare la figlia Lucia, che non vede da anni. La donna che si trova davanti, però, non è sua figlia ma Assunta, una sconosciuta che ha preso il suo posto. Contemporaneamente, ai piani alti dell'albergo, nel corso di una riunione dei vertici della Federcalcio, uomini eleganti sono alla ricerca del modo migliore per arginare lo scandalo che rischia di coinvolgerli tutti. Le note di un valzer mescolano le loro storie, così diverse.
SCHEDA FILM

Regia: Salvatore Maira

Attori: Valeria Solarino - Assunta, Maurizio Micheli - Padre, Marina Rocco - Lucia, Graziano Piazza - Capo, Eugenio Allegri - Professore, Zaira Berrazouga - Fatima, Francesco Feletti - Assistente del capo, Giuseppe Moretti - Vittorio, Gianni Cannavacciuolo - Concierge, Francesco Cordio - Allenatore, Majlinda Agaj - Olga, Giancarlo Judica Cordiglia - Importatore del format, Benedicta Boccoli - Maria, Rosaria Russo - Donna nell'Hammam, Cristina Serafini - Manager

Soggetto: Salvatore Maira

Sceneggiatura: Salvatore Maira

Fotografia: Maurizio Calvesi

Musiche: Nicola Campogrande

Scenografia: Seanne Grasso

Costumi: Cristina Audisio

Durata: 87

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARCO QUINTILI, MARISA GRIECO, GIANMARIO FELETTI, STEFANO SCIARRA PER HOME PRODUCTION SRL

Distribuzione: MOVIEITALIA (2009)

Data uscita: 2009-05-08

NOTE
- PREMIO FRANCESCO PASINETTI (SNGCI) A VALERIA SOLARINO COME MIGLIOR PROTAGONISTA FEMMINILE E MENZIONE SPECIALE PER IL FILM ALLA 4. EDIZIONE DELLE 'GIORNATE DEGLI AUTORI- VENICE DAYS', VENEZIA 2007.

- FILM REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DELLA FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE.
CRITICA
"'Valzer' di Salvatore Maira è realizzato in una serie di 'reinquadrature' lunghe un'ora e mezza senza stacchi e tagli di montaggio. Un esercizio di stile, forse: però efficace nel rappresentare in una sintesi simbolica il mondo dei potenti e quello degli umiliati e offesi." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 4 settembre 2007)

"Passione popolare e romantica, business spietato e feroce. Non parliamo di politica, mafia o religione, ma di qualcosa che le raccoglie tutte: 'la più importante delle cose inutili', così lo definì Sacchi, il calcio. (...) Niente di straordinario se non fosse che Maira ha scritto il film ben prima che questi scandali esplodessero, ritraendoli con qualche schematismo ma anche con brillanti e profetiche intuizioni personali, vicende, frasi faranno fischiare le orecchie a molti. Lungometraggio inevitabilmente imperfetto - l'assenza di tagli impone forzature registiche e narrative - fa luce sull'anima nera del calcio, e non solo. Ricordandoci, perfetta metafora della realtà, che il pericolo, il nemico sta in poteri forti organizzati e occulti e non in capistazione
vanagloriosi e chiacchieroni." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 5 settembre 2007)

"E' bellissimo 'Valzer' di Salvatore Maira, con una strepitosa Valeria Solarino a fare luce, bruciandosi, sulla vita umbratile, tenera e disperata degli inservienti di un albergo di lusso e affari loschi. Un film in cui la sperimentazione tecnica, al limite del virtuosismo, riesce a legare assieme tutti i battiti di una storia originale, che dalla realtà estrae un'anima autentica (se Scalfari, Galli Della Loggia e Pierluigi Battista lo andranno a vedere non scriveranno con la stessa leggerezza del cinema italiano)." (Luca Mastrantonio, 'Il Riformista', 6 settembre 2007)

"Non macera le parti intime dello spettatore con un professionista, un usuraio e un parricida, come 'Nessuna
qualità agli eroi'; non dà un banale sviluppo alternativo ai 'Cento passi', come 'Il dolce e l'amaro'. No, 'Valzer' propone squarci di società meno frequentati dai nostri soggettisti: gli ambienti del denaro e del calcio corrotto. Ahimè, li pone in inutile contrasto con un diseredato ed ex carcerato (Maurizio Micheli), che per anni ha scritto a una cameriera (Valeria Solarino), credendola la figlia, che invece di lui non voleva più sapere. E lo fa con enfasi didascalica, fra personaggi che declamano miseria morale e la ricchezza materiale, per farsi subito riconoscere come cattivi. Ma Maira almeno batte piste nuove e sa muovere la macchina da presa, in piano sequenza per lo più. Impresa notevole, considerando tempi e costi esigui che doveva imporsi." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 6 settembre 2007)

"La sfida di Salvatore Maira, che riprende tutta la storia in un unico piano sequenza di 90 minuti, viaggiando nelle stanze di un grand hotel, è presuntuosamente tecnica, ma per fortuna raccoglie anche la psicologia dei personaggi e lo stile. Ripete le gesta di Hitchcock ('Cocktail per un cadavere'), cioè regalare un film senza apparenti stacchi, dove la vita sia in un'unità di tempo, luogo e azione. Una Valeria Solarino, da sempre bella ma ora molto brava, è al centro di questo lieve romanzo di un'iniziazione a tempo di valzer nei panni di una cameriera che si sposta nei luoghi dell'albergo, incrociando le cose della vita, come in un cinema verità che non rinunci a un'ipotesi letteraria assai forte, in cui si parla molto di calcio e delle scommesse." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 8 maggio 2009)

"Non aspettatevi il fascino da kolossal de 'L'arca russa' di Sokurov né la straordinaria suspence di 'Nodo alla gola' di Hitchcock, perché 'Valzer' dell'eccentrico Salvatore Maira (il suo ultimo film era il pungente gioco barocco 'Amor allo specchio' del lontano 1999), nonostante sia girato in un quasi unico piano sequenza (c'è un taglio), è molto diverso dai due virtuosismi citati. Con la sua elegante costruzione a incastri temporali e la voluta atmosfera teatrale (nelle voci e nelle facce dei tanti attori), 'Valzer' è vincente quando analizza con spietata freddezza il culto del consenso e di come il calcio serva ad anestetizzare la brutta società italiana: nell'albergo c'è un guru che filosofeggia sull'argomento stregando politici e imprenditori. Meno interessante il dramma familiare, che non coinvolge mai troppo. Girato in digitale, è una interessante curiosità." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 22 maggio 2009)