28 anni dopo di Danny Boyle e il coming of age nell’immaginario post-apocalittico e zombie. Ricordati che devi morire, certo, ma non dimenticare di amare. Per sopravvivere oggi, e sperare di continuare a esistere domani
Danny Boyle trasforma il suo zombie movie in un’allegoria dell’Occidente isolato: pandemia, Brexit, violenza, e un’Inghilterra che educa alla paura. Molta carne al fuoco ma gran mestiere
Il regista britannico protagonista di un incontro alla Casa del Cinema di Roma giovedì 12 giugno. Con anteprima dei primi 28 minuti di 28 anni dopo, suo nuovo film nelle sale dal 18 giugno