“Il futuro è roseo: stiamo pensando a uno spin-off cinematografico di Mare Fuori”. Ad annunciarlo in un incontro stampa, organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e Film Commission Campania, è il produttore Roberto Sessa (Picomedia).
Prodotta da Rai Fiction e Picomedia, distribuita dal 2020, nata per Rai2 e poi approdata su Netflix, la serie tv dall’incredibile successo, vero e proprio tsunami mediatico, ha appena ricevuto il Nastro d’Argento - Serie dell’anno a Napoli. Narra le vicende dei detenuti e del personale di un immaginario istituto penitenziario minorile della città partenopea. Tra i protagonisti: Carolina Crescentini, nelle vesti della direttrice Paola Vinci, Vincenzo Ferrera ovvero l’educatore Beppe Romano e la new entry Lucrezia Guidone, un’ispettrice inviata dal ministero per indagare la gestione del penitenziario.
Oltre allo spin-off “ancora in una fase embrionale, andrà in sala alla fine del 2024, non si chiamerà Mare Fuori e sarà girato all’esterno del carcere”, in cantiere anche la continuazione della serie (quinta e sesta stagione, mentre si sono concluse le prime quattro settimane di lavorazione della quarta stagione), dal 27 luglio in arrivo su Netflix la terza stagione, e un musical alla Mare Fuori con la regia di Alessandro Siani grazie ad un accordo con una compagnia teatrale.
“Insomma c’è tanta carne al fuoco. Anche se su un possibile remake americano tutto si è fermato perché è vero che se ne sta interessando il colosso Hbo, ma le trattative al momento sono ferme per lo sciopero del settore che sta bloccando le produzioni americane”, prosegue Sessa.

Carolina Crescentini: “Io mi fermo qui”

E Francesco Nardella (Rai) aggiunge: “Tanti anni fa insieme a Sessa abbiamo fatto La squadra. In qualche modo questo è un seguito di quella serie, di un modo di lavorare e di mettere al centro del racconto la soggettività dei ragazzi”.
“Interpreto un personaggio magnifico, pieno di sfaccettature - dice Carolina Crescentini, che nella quarta serie non ci sarà -. È stato bello ed emozionante confrontarsi con questi ragazzi ed essere in questa serie e a Napoli, che è diventata la mia seconda città. L’ondata di affetto che ci ha travolti è sconvolgente. Mi fermano gli adolescenti, ma anche le persone di ottant’anni”.
“Quel che è successo è abbastanza unico in Europa. In Germania forse è successa una cosa simile con Sissi. Mare Fuori è una serie che ha fatto fatica a crescere perché i numeri non erano così all’inizio. Ma abbiamo dimostrato che tutte le piattaforme hanno ottenuto il record di ascolti”, dice Roberto Sessa. E poi aggiunge: “Carolina Crescentini ha interpretato un personaggio amatissimo dal pubblico. Sono state tante le pressioni da parte dei social per far proseguire il suo personaggio, ma abbiamo deciso di fermarci qua”.

Quarta stagione ancora più dark

Anna Ammirati e Matteo Paolillo in Mare fuori (credits: Sabrina Cirillo)
Anna Ammirati e Matteo Paolillo in Mare fuori (credits: Sabrina Cirillo)

Anna Ammirati e Matteo Paolillo in Mare fuori (credits: Sabrina Cirillo)

Oltre all’assenza di Carolina Crescentini ci saranno altri cambiamenti nella quarta stagione: “Nella terza stagione c’era un impianto un po’ shakespeariano alla Romeo e Giulietta. Nella quarta stagione invece i personaggi dovranno confrontarsi con dei demoni più profondi. Io mi auguro che Napoli entrerà sempre di più nella serie. Ma la domanda è: ci lasceranno girare? Noi giriamo circondati da 200-300 persone che applaudono nelle piazze. Forse c’è un gruppo Telegram che nel giro di due ore comunica agli altri dove sta il set. Siamo circondati da affetto, ma talvolta così è difficile concentrarsi. Comunque è stato davvero emozionante ricevere questo Nastro”, dice il regista Ivan Silvestrini, che dirigerà anche lo spin-off affiancato dagli stessi sceneggiatori della serie. E poi: “Io amo il cinema di genere e Mare Fuori mi ha dato stimoli per approfondire vari generi all’interno del macro genere del melò. Ci sono alcune storie che vanno verso l’horror. Ci caliamo continuamente in mondi ed atmosfere diverse. Mare Fuori è un tentativo di parlare ai giovani sui temi nei quali si rivedono e questo crea una grande empatia verso di loro. È una specie di guida alla vita”. Tra i progetti di Picomedia anche Nate libere: “Non ha nulla a che vedere con Mare Fuori, ma lo abbiamo in mente da tanto tempo. Si ispira al carcere femminile”, conclude Roberto Sessa.