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Ventitré edizioni e un’idea che non invecchia: ogni storia nasce da un luogo. È questa la filosofia che anima l’Ischia Film Festival, in programma dal 28 giugno al 5 luglio nella cornice unica del Castello Aragonese. Diretta da Michelangelo Messina, la manifestazione si conferma come uno degli appuntamenti più riconoscibili e identitari del panorama festivaliero italiano, dove la “location” non è mai mero sfondo, ma elemento narrativo e sensoriale.
«Fare cinema di location significa fare cinema di storie senza tempo», sottolinea Messina, ribadendo la centralità di un’intuizione che è ormai cifra poetica e politica del festival. Anche quest’anno, accanto alle proiezioni e alle anteprime internazionali, torna la sezione “Location negata”, spazio dedicato ai luoghi feriti dalla censura, dalla guerra, dall’oblio, che il cinema prova a riportare in luce.
Capuano, Harden, Masharawi: tre sguardi per aprire
L’apertura, sabato 28, sarà affidata a Antonio Capuano, maestro del cinema italiano militante, cui verrà conferito il Premio alla Carriera. In programma L’amore buio, opera del 2010 che racconta il dolore e il silenzio con uno sguardo insieme ruvido e compassionevole.
Il giorno successivo, domenica 29, riflettori puntati su due figure di caratura internazionale: Marcia Gay Harden, Premio Oscar e interprete di rara intensità (omaggiata con Crocevia della morte dei fratelli Coen), e Rashid Masharawi, regista palestinese premiato per un cinema di resistenza e dignità, capace di raccontare da dentro l’occupazione israeliana. In cartellone anche Passing Dreams, opera che testimonia la sua poetica radicale.
Tra esordi, ritorni e omaggi
Lunedì 30 sarà la volta di Luca Zingaretti, che riceverà l’Ischia Film Award e presenterà il suo esordio alla regia La casa degli sguardi. A seguire, una parata di volti noti del cinema italiano: Anna Ammirati (1° luglio) sarà protagonista di Napoli - New York di Gabriele Salvatores; il giorno dopo toccherà a Francesca Comencini e Luca Bigazzi, che con Il tempo che ci vuole firmano un ritratto personale e struggente, premiato con cinque Nastri d’Argento.
Giovedì 3 luglio sarà la serata di Toni Servillo e Roberto Andò, che tornano a collaborare con L’abbaglio, film sospeso tra dramma e ironia. Il giorno seguente, Marco Giallini accompagnerà La città proibita di Gabriele Mainetti, chiudendo idealmente una settimana di cinema e riflessioni.
Premi, omaggi e chiusura con Sorrentino
L’edizione 2025 introdurrà anche nuovi riconoscimenti. Il Premio “Italy for Movies” andrà a Enzo Sisti, produttore storico del cinema internazionale in Italia, mentre il Foreign Award sarà consegnato a Christopher Nolan, celebrato per il suo uso della location come principio narrativo.
La cerimonia finale, sabato 5 luglio, vedrà la consegna dei premi per le sezioni in concorso (miglior film, regia, scenografia, fotografia, cortometraggi, premi “Location negata” e Premio del Pubblico). Chiusura in grande stile con Parthenope di Paolo Sorrentino, introdotto dalla protagonista Celeste Dalla Porta.
Infine, un Ischia Film Award speciale sarà assegnato a Simona Balducci, capo delle costruzioni scenografiche di Cinecittà, per il contributo decisivo alla qualità della produzione audiovisiva italiana.
Un festival che interroga il presente
Sostenuto da MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Campania – Film Commission, BPER Banca, Bonacina, TRECCANI Esperienze e ViVeTech, l’Ischia Film Festival si conferma anche quest’anno come un laboratorio visivo e culturale capace di coniugare cinema e realtà. Con uno sguardo che parte dai luoghi, ma non si ferma lì.