"Filippo, il mio personaggio mi ha regalato il dono di aprirsi al mistero della vita. Il primo giorno di riprese sono rimasto meravigliato dalla natura, dagli alberi e questo mi emozionava perché Filippo non si meravigliava mai, viveva in un altro mondo, ad una temperatura molto tiepida. Quel giorno sul set avevo la febbre, per me era un’emozione incredibile legata all’osservazione della bellezza del cielo, della natura, delle attrici, degli attori. Il percorso del protagonista in questo film è straordinario, l’amore è la chiave per il completamento della propria esistenza”.

È un Francesco Scianna raggiante quello che racconta la sua immersione nel protagonista di Cattiva coscienza, il film di Davide Minnella in sala dal 19 luglio: Filippo, uomo all’inizio irreprensibile, fidanzato modello e avvocato di successo, “un personaggio che riga sempre dritto e poi a un certo punto, prova a divertirso, a godere un po’” spiega Stefano Sardo, che ha scritto la storia insieme a Teresa Gelli e Giordana Mari.

L’attore concorda: “Filippo è una coscienza perfettina. Ritiene che la chiave per il successo sia fare sempre e solo la cosa giusta, anche usare un po’ di violenza per il proprio progetto. Però, i primi germi di dubbio dopo un’eternità di successi nascono quando sente che forse questo successo lo sta portando all’infelicità”.

Cattiva coscienza che sarà presentato in prima assoluta al Taormina Film Fest presso il teatro Antico della città il 28 giugno 2023, è la seconda regia per Davide Minnella: “L’idea era di fare una commistione tra il mondo fantastico, rappresentato dalle coscienze che vivono nel Mondo Altro e ci giudicano, e la commedia romantica contemporanea".

Per lo sceneggiatore Sardo, però, ci sono ragioni sociali alla base del film: “Volevamo fare una commedia fantastica, che oggi, in Italia, non è così comune. Altrove potrebbe essere considerato un film della Pixar. In più c’era una riflessione da elettore frustrato, che passa la vita a cercare di avere dei valori e, costantemente, questo Paese fa di tutto per farti sentire stupido nel difenderli. Allora calare in Italia un film che parla di coscienza sporca spero sia abbastanza appropriato”.

Il regista è sulla stessa lunghezza d’onda: “Volevamo far fare al personaggio di Otto, la migliore coscienza d’Italia, un percorso ricco di ostacoli per fargli capire che a volte è meglio vivere che giudicare gli altri. L’augurio è che pure lo spettatore possa giudicare in maniera più benevola la sua vita”.

Filippo Scicchitano è l’attore scelto per Otto: “Il messaggio del film è chiaro: non è del tutto negativo quando si ha la possibilità di rivoluzionare la nostra vita, le nostre scelte, dagli affetti al lavoro. E non è del tutto negativo quello che si genera, soprattutto se si fa un buon uso del cambiamento, della rivoluzione”.

E conferma ciò che dice il suo regista sul personaggio interpretato da Scianna: “Filippo è imprigionato dall’ambizione, ci tiene a essere sempre impeccabile. Di conseguenza diventa infelice e si interroga sul modello di vita imposto dalla sua coscienza, Otto. L’aspetto divertente è stato quando questo modello esplode, c’è l’incoscienza, il cortocircuito tra Otto e Filippo, e quindi la possibilità di esplorare tantissimi altri contesti. Questa per noi è stata un’esperienza molto profonda, quando è finito il film non era la solita sensazione di vuoto che si provava tra attori, c’era qualcosa di più che speriamo di aver lasciato al pubblico”.

Caterina Guzzanti è l’altra Coscienza che abita nel Mondo Altro: “Per me è stato molto divertente interpretarla, ringrazio la Disney Pixar (ride, ndr) per il ruolo fantastico. Mi è piaciuto essere una cosa astratta, con la mia coscienza e il mio corpo parlo spesso, innesco dei dialoghi, per cui il fatto che si possa interpretare, vedere e interagire con altre parti di noi al cinema, mi è sembrato geniale e divertente”.

Nel film, inoltre, è presente un brano inedito di Motta, il cantautore toscano che si regala anche una piccola parte nel film: “Abbiamo incontrato Francesco tramite la moglie, Carolina Crescentini. – spiega il regista – Lui ha letto la sceneggiatura, e ha scritto il brano che ha dovuto cantare per quattro giorni almeno quaranta volte (ride, ndr) in una sala concerto dove si svolge quasi tutto il terzo atto”.

Proprio il sottofondo musicale ha un ruolo chiave nel film, e Minnella ci tiene a sottolinearlo: "Le musiche sono fondamentali. Con Michele Braga abbiamo fatto diverse prove: da una parte si trattava di individuare le sonorità giuste per raccontare il Mondo Altro, dall’altra rappresentare il mondo reale: quando Otto scende sulla terra volevamo incalzare sempre di più il racconto, quindi abbiamo individuato sonorità che potessero dare modo alla storia di procedere verso un secondo e terzo atto straricco di situazioni e movimenti, di percorsi portanti per i nostri protagonisti”.

Le musiche sono state apprezzate anche dalla produttrice del film, Federica Lucisano: “Sono andata con mio figlio in studio ad ascoltare i brani e li ho trovati molto azzeccati per il tono da commedia romantica che è la nostra cifra stilistica come casa produttrice. Quando mi hanno portato il progetto, l’ho trovato molto originale, ho pensato valesse la pena esplorare e rendere l’incredibile credibile, e mantenere la suspension of belief tipica dei concept americani, e penso che l’operazione sia riuscita”.
Alla distribuzione ci penserà Vision di Massimiliano Orfei che ripone grandi aspettative nel film: “Quello che accadrà in questa finestra estiva sarà decisivo: è sbagliato pensare che l’estate sia una stagione morta, da superare. L’abitudine del consumatore di andare al cinema in estate si spegne perché c’è assenza di prodotto. Quest’anno, poi, c’è Cinema Revolution, un’iniziativa di sostegno del governo alle sale. Abbiamo visto che la leva del prezzo del biglietto, come in tutti i mercati, è fondamentale. Quest’estate dovremmo vedere risultati importanti, considerando anche la straordinaria offerta di blockbuster americani. Il film di Davide è per noi un occasione per portare la nostra proposta cinematografica al pubblico, e pensiamo abbia tutte le carte in regola per fare bene. La commedia è un genere architrave del nostro box-office, ma dalla pandemia in poi pochissimi titoli hanno funzionato. Su questo, però, siamo molto fiduciosi: puntiamo a superare le 300 copie di distribuzione.”