In occasione dell’Udienza con il mondo del cinema, in programma sabato 15 novembre alle ore 11.00 presso il Palazzo Apostolico nella Città del Vaticano, il Santo Padre Leone XIV ha svelato i suoi quattro film preferiti. Sono scelte molto popolari, di grande impatto emotivo e con solide costruzioni narrative, che valorizzano la dimensione morale di storie esemplari e dimostrano una forte attenzione a temi come l’unione familiare, il riconoscimento dell’altro, la cura del prossimo. 

Il primo dei titoli citati è La vita è meravigliosa (1946), il capolavoro di Frank Capra che, anche grazie ai passaggi televisivi a partire dagli anni Sessanta, è diventato non solo un classico natalizio ma soprattutto un caposaldo della cultura popolare americana. Il film racconta la storia di George Bailey (James Stewart), un uomo qualunque salvato dal suicidio da un angelo custode (Henry Travers) che gli mostra la vita che avrebbe avuto sua moglie (Donna Reed) e la sua città natale, Bedford Falls, se non fosse mai nato.

Il secondo del quartetto è Tutti insieme appassionatamente (1965), evergreen di Robert Wise, vincitore di cinque Oscar. Ispirato al musical teatrale The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein, a sua volta basato sul memoir La famiglia Trapp di Maria Augusta von Trapp, è uno dei più grandi successi della storia del cinema (286 milioni di dollari al botteghino, che rivalutati con il tasso d’inflazione sono quasi 3 miliardi). Al centro della storia d’amore e di guerra, Maria (la leggendaria Julie Andrews), una novizia che viene mandata dalla superiora a casa della famiglia Von Trapp, dove presta servizio come istitutrice dei sette figli del comandante (Christopher Plummer).

Terza menzione per Gente comune (1980), esordio alla regia di Robert Redford, che portò a casa quattro Oscar. È uno straziante melodramma familiare: dopo aver tentato il suicidio per il senso di colpa causato dalla morte del fratello maggiore durante una traversata a mare, un adolescente (Timothy Hutton, premiato dall’Academy) lascia l’ospedale psichiatrico e torna a casa per avvicinarsi alla madre in piena negazione del lutto (Mary Tyler Moore, icona pop in geniale contro-casting) e al padre sconvolto dalla perdita (il grande Donald Sutherland).

L’ultimo film del pacchetto è italiano: La vita è bella (1997), consacrazione internazionale di Roberto Benigni, che per il suo sesto lungometraggio da regista conquistò tre Oscar (film straniero, attore e colonna sonora drammatica a Nicola Piovani). È il commovente racconto di un ebreo italiano deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista che cerca di proteggere il figlio dagli orrori dell’Olocausto facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un gioco. Grande successo al botteghino italiano (il corrispettivo in lire di 31 milioni di euro), premiato al Festival di Cannes, il film trionfò a livello mondiale anche grazie al supporto dell’allora potentissimo Harvey Weinstein (quasi 60 milioni di dollari al botteghino americano: è il secondo titolo in lingua straniera con il maggior incasso negli Stati Uniti dopo La tigre e il dragone).