“Questo film è sempre stato il mio sogno, mi ha permesso di incrociare due sguardi paralleli: la mia formazione d’attrice e l’esperienza da cantautrice”: così Margherita Vicario, già voce cult dell’it pop, in concorso a Berlino 74 con Gloria!, la sua opera prima prodotta da Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Cresto-Dina per Tempersta e da Paolo Del Brocco per Rai Cinema. E che lei stessa preferisce non definire un musical: “Quello è un genere anglosassone, Gloria! è piuttosto un film musicale all’italiana molto legato alla nostra storia”.

Ambientato nel 1800, in un decadente collegio per ragazze nei pressi di Venezia, il film racconta la storia di Teresa, una giovane muta (Galatéa Bellugi, in corsa per il premio César con Chien de la casse) che, insieme a un quattro musiciste, prepara di nascosto dal vecchio e mediocre maestro un concerto per l’appena eletto papa Pio VII, atteso a Venezia per l’incoronazione.

Margherita Vicario
Margherita Vicario

Margherita Vicario

(Davide D'Ambra Atteno)

“Il contesto storico – spiega Vicario – ci aveva galvanizzato, gli appigli sono reali, istituti come quello del film ne esistevano, tra le ragazze che vi crescevano c’erano delle eccellenze artistiche. Furono chiusi da Napoleone, tant’è che all’inizio io e Anita Rivaroli (la cosceneggiatrice, ndr) volevamo che al grande evento del finale, un concerto pop un po’ alla Sister Act, ci fosse proprio Napoleone. Ma il nostro consulente storico ci ha fatto capire non sarebbe mai andato in una chiesa ad assistere a un concerto. Dopodiché abbiamo scoperto che Pio VII fu eletto papa proprio a Venezia (il conclave vi si riunì sotto ospitalità austriaca, poiché in quel periodo Roma era occupata dalle truppe francesi, ndr) e fece molte visite agli orfanotrofi: coincidenze che non potevamo non cogliere. Poi, certo, ci sono margini di fantasia, non è racconto filologico ma trascende il suo tempo”.

La musica come salvezza: “Le mie prime esperienze da musicista sono avvenute negli ospedali, come volontaria. La musica ha un potere taumaturgico, è un prodotto corale, si fa insieme anche quando non sembra così. Ci vuole armonia, che va costruita perché non è solo istinto o genio. E il cinema è un enorme castello di carte che dipende profondamente dall’armonia che si crea tra chi lavora sul set”. Vicario – erede di una famiglia da sempre legata al cinema: è figlia del regista Francesco e nipote di Marco e Rossana Podestà – arriva sul grande schermo in un momento di grande fermento per le registe: “In assoluto, prediligo i film diretti da donne. Amo Valérie Donzelli: La guerra è dichiarata è pieno di libertà e musica. Nadine Labaki per come sa mischiare i toni. E poi Valeria Bruni Tedeschi, Phobe Waller-Bridge, Lena Dunham. Mi sembra che per le registe italiane sia un buon momento”.

Nel cast, oltre a Bellugi, Carlotta Gamba, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Vincenzo Crea, Paolo Rossi (è il prete-maestro Rossi: “Non costruisco personaggi, lavoro sulle persone. Ho cominciato a fare l’attore in parrocchia, poi sono finito a Lotta Continua. Mi trovo a mio agio nelle minoranze: a scuola perché ero basso, poi nella politica, ora in questo cast quasi tutto femminile”) e Veronica Lucchesi, cioè La rappresentante di Lista: “È un personaggio disilluso e sofferente arrivato in un momento particolare della mia vita, un animale in gabbia che guarda la vita dall’alto, senza viverla davvero, e che si sta ricostruendo una libertà. Non c’è domani nel suo sguardo. È un film che ha innescato un cambiamento nella mia vita”.

Gloria!
Gloria!

Gloria!

In che modo? “Trovo che quello musicale sia un ambiente musicale difficile – riflette Lucchesi – in cui è come se ci fosse la necessità di sgomitare per essere ascoltati. È difficile essere un’alternativa, dare un altro punto di vista, essere una voce femminile che canta uno sguardo diverso. Sono delusa dalla narrazione fatta da alcuni colleghi, dai videoclip, dallo storytelling: c’è la tendenza a ripetere sempre gli stessi schemi che funzionano, non c’è possibilità di evoluzione. Mi sentivo distante dalle cose che accadevano: è un sistema in cui si può scomparire da un momento all’altro. Era come se non riconoscessi più un’urgenza. Questo è un film sul desiderio di essere ascoltate: mi ha aperto un mondo”. Prodotto da tempesta con Rai Cinema, Gloria! sarà nelle sale dall'11 aprile con 01 Distribution.