Un matrimonio fallito alle spalle a causa della sua infertilità, Eun-yi (Jeon Do-youn) viene assunta come nuova governante nella casa della giovane Hae-ra (Seo Woo), madre di una bambina e in attesa di due gemelli, sposata con il ricco Hoon (Lee Jung-jae). Che proprio con Eun-yi intraprende una focosa relazione, mettendola incinta. Avvisata dell'accaduto dalla cameriera anziana (Youn Yuh-jung), la madre di Hae-ra cercherà di convincere la donna ad accettare un "lauto risarcimento" per abortire e sparire senza rimpianti. Ci penserà però la figlia a "risolvere" la situazione, dando il la alla terrificante vendetta di Eun-yi.
Classico della cinematografia coreana datato 1960, The Housemaid di Kim Ki-young viene rivisitato e (s)corretto da Im Sang-soo, già regista nel 2003 dell'ottimo La moglie dell'avvocato e, sin dal suo esordio (Girls' Night Out, 1998), interessato a descrivere le intime correlazioni tra sessualità, società, degrado e potere: concentrato a livelli quasi maniacali sulle geometrie di una messa in scena che anziché esaltare finisce per essere soggiogata dagli ambienti (la casa madre, 2300 mq e, di fatto, personaggio aggiunto del film), Im finisce per confezionare un soft-core estetizzante e pruriginoso, eccedendo nella rappresentazione iperbolica di figure glaciali e stereotipate (Hoon che durante un amplesso con la moglie tiene in mano un bicchiere di vino rosso...), cariche a tal punto da impedire a suspense e tensione di raggiungere i livelli minimi, previsti e - almeno nelle intenzioni - garantiti. Perché in fondo era proprio questo l'obiettivo su cui forse sarebbe stato meglio focalizzarsi, la dolorosa e terrificante pazzia indotta da un contesto avidamente malato in una donna "pura di cuore". Trasformazione che arriva fuori tempo massimo e, per di più, inquadrata a mo' di barzelletta quasi ad anticipare quella terribile coda finale (con la famigliola intenta a brindare per il compleanno della figlioletta in un giardino innevato), con tanto di "Happy Birthday" cantato in "modalità Marilyn" da Seo Woo (brava, come tutto il cast femminile del film). Fuori luogo selezionarlo in Concorso, sarebbe stato meglio inserirlo nelle proiezioni di mezzanotte.