Non erano ancora stati girati film interamente con le GoPro. A parte Hardcore!, un action ultraviolento tutto in soggettiva. Ride, l’opera prima di Jacopo Rondinelli, utilizza ben venti action-cam contemporaneamente, che riprendono i due protagonisti nella folle corsa per la sopravvivenza (si può solo immaginare l’immenso lavoro di post-produzione che poi e’ stato fatto).

Il film racconta di due riders acrobatici, Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes), che decidono di partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000 dollari per poi scoprire di doversi spingere ben oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche.

 

Questo “thriller-sportivo” per gli amanti dell'adrenalina, scritto a sei mani da Fabio&Fabio (autori e registi del fortunato Mine) insieme a Marco Sani (Addio fottuti musi verdi, Suburra 2) vuole sfruttare il tipico linguaggio dei così detti “Found Footage”, quelli cioè in cui la narrazione avviene attraverso i filmati ripresi dai personaggi stessi. L’estetica e la cultura dei videogiochi (con il cattivo che cerca di non far compiere la missione) e dei videoclip (un mondo che il regista conosce bene poiché ne ha diretti diversi per molti artisti come Ramazzotti, Salmo e Fedez) sono molto presenti insieme ad uno sguardo verso i reality show (l’organizzazione segreta che gestisce la gara è una sorta di Grande Fratello capace di infilarsi nella vita dei concorrenti). Ma soprattutto si utilizza il linguaggio tipico degli sport d’azione, quelli caricati su Youtube dagli appassionati.

Ne esce fuori un film sperimentale con ambizioni internazionali, modo di riprendere innovativo e cinematograficamente nuovo, nel quale è protagonista anche ovviamente la recente disciplina del downhill. Tutto però nasce e prende spunto da un film del passato e precisamente del 1971: Duel di Steven Spielberg. E guardando questi due amanti degli sport estremi pronti a mettere a rischio la propria vita pur di ricevere due like in più su facebook ci viene tanta nostalgia per l'inseguimento sulla Canyon Road tra il camion-killer e la storica Plymouth Valiant. Altri tempi, altri film, altre corse emotivamente ben più avvincenti.