Benh Zeitlin, 30 anni, newyorkese, regista. Appuntatevelo, ha un grande futuro e un più grande presente: Beasts of the Southern Wild - in Italia Re della Terra Selvaggia - è l'opera prima che rialza le sorti dell'indie americano e ci sbatte in faccia LA domanda: perché noi non ce la facciamo? Un milione e 800mila dollari di budget, il suo collettivo Court 13 nella crew, attori non professionisti nel cast, e una pièce, Juicy and Delicious di Lucy Alibar, per immaginifico punto di partenza.
Delta del Mississippi, fusione panica con la Natura e raffinerie incombenti, una comunità bayou di emarginati, un padre e una figlia di sei anni, la sua “padrona” Hushpuppy (Quvenzhané Wallis, mesmerizzante e più giovane candidata protagonista agli Academy Awards), a scambiarsi la legge della giungla acquatica. All'orizzonte, un disgelo apocalittico e i preistorici uri al galoppo con le zanne a baionetta: il padre sta male, Hushpuppy cerca la madre perduta, noi troviamo un gioiellino sospeso tra il fantasy utopico e la realtà dei derelitti, con più contendenti, umani e animali, per la parte delle Bestie.
Leopardi avrebbe gradito, Huck Finn se ne sarebbe andato braccetto con Hushpuppy, noi contiamo i premi di Beasts (più 4 nomination pesanti agli Oscar) e ci lecchiamo gli occhi: nel selvaggio Sud gli ultimi saranno i primi. Applausi.