“Creare un film è qualcosa di analogo alla scultura ma è come plasmare la luce”. Pittore, scultore, scenografo: Mimmo Paladino - le cui opere arricchiscono, tra gli altri, il MoMA e il Guggenheim a New York, la Tate Gallery a Londra - arriva al cinema con il suo film d'esordio (realizzato nel 2006 e presentato nella sezione Orizzonti della 63° Mostra di Venezia). Sei anni di ritardo, “vuoto” a cui cerca di porre rimedio Distribuzione Indipendente (mentre sul web è possibile vederlo in current download sulla piattaforma Own Air), che porta coraggiosamente in sala l'ardita, antispettacolare, rilettura dell'Hidalgo della Mancha, con Peppe Servillo nei panni del Chisciotte e il compianto Lucio Dalla - autore delle musiche originali - in quelli di Sancho.
Un film esperienza, fusione di letteratura-teatro-pittura che difficilmente smuoverà le folle ma che si compone in ogni suo quadro di incroci spazio-temporali, affidando al superamento dei limiti della semplice percezione audiovisiva la sfida più suggestiva, più volte vinta, da Paladino e dalla sua crew (dalle scenografie di Paolo Petti alle luci di Cesare Accetta). Insieme al coinvolgimento di un cast eterogeneo e multiforme: dal narratore Mimmo Cuticchio al Mago Festone Alessandro Bergonzoni, fino al poeta Edoardo Sanguineti. Altro grandissimo della cultura italiana scomparso due anni fa.
Nota a margine: in molti (qualcuno anche su un quotidiano) si saranno chiesti se portare il film in sala dopo sei anni e dopo poche settimane dalla morte di Dalla non nasconda una qualche forma di “sciacallaggio”. La risposta è no, per un motivo molto semplice: Distribuzione Indipendente ha comunicato l'uscita del 23 marzo in data 14 febbraio 2012, un paio di settimane prima la scomparsa dell'artista. Probabilmente, data la giovane età della distribuzione, la mailing list dei giornalisti e critici è ancora da completare…