15 luglio, 1988. Emma e Dexter trascorrono la notte insieme dopo la laurea: doveva essere sesso, saranno solo tenerezze. Da quel momento, per i successivi 20 anni, ogni 15 luglio saremo testimoni degli sviluppi della loro esistenza, dei loro momenti insieme o lontani. Di un'amicizia che vorrebbe essere amore, ma che ha paura di non essere più tale. One Day di David Nicholls (pubblicato nel 2009, edito in Italia da Neri Pozza) arriva sullo schermo grazie a Lone Scherfig (An Education), che dirige Anne Hathaway e Jim Sturgess basandosi sullo script firmato dallo stesso Nichols: l'operazione riesce a metà, perché se è vero che i due protagonisti riescono a "sintetizzare" in 107 minuti i passaggi cruciali di una vita scandita dalla presenza/assenza dell'altro/a, è altrettanto evidente quanto, alle lunghe, i vari quadri annuali dell'intera vicenda finiscano per ridursi a fotografie situazionali, scandite sempre dallo stesso, commovente motivetto.
Quel giorno del 1988, per Emma e Dex, sarà l'inizio di un qualcosa che solamente il tempo riuscirà a donare di forma. Verso un traguardo ovviamente noto per lo spettatore, reso amaro da un finale tragico. Che sarà ammorbidito dalla dolcezza di ricordi incancellabili. Già visto.