Christian Carion, regista di Una rondine fa primavera, scrive e dirige Joyeux Noel, una pellicola ispirata ad una storia vera che oggi ci appare tanto drammatica, quanto vergognosa. La vigilia di Natale del 1914, un gruppo di soldati prussiani, francesi e scozzesi impegnati a combattere in Francia trascorsero la notte santa scambiandosi le razioni alimentari, bevendo insieme e ascoltando la Messa. L'indomani, giocarono una partita a calcio e dimostrarono un atto di pietà consentendosi a vicenda di seppellire i propri morti. I rispettivi comandi non presero affatto bene questo atto di lungimiranza e pacifismo e adottarono misure draconiane nei confronti dei loro sottoposti. Presentato alla scorso Festival di Cannes, il film è una coproduzione europea interessante e commovente. Un atto dovuto nei confronti dei morti dimenticati, sacrificati al fanatismo militare e all'insensato odio tra i popoli. Ottimo il cast che annovera - tra gli altri - Diane Kruger, Benno Furmann e  Daniel Bruhl per i tedeschi, Guillaume Canet e Michel Serrault per i francesi, l'attore di Ken Loach e di Billy Elliot Gary Lewis per la Scozia. Nonostante alcuni difetti, una pellicola interessante e intensa in cui la follia della guerra si desume da grandi e piccole tragedie nonché da situazioni paradossali come il povero gatto che abita tra le due trincee e che viene chiamato in modo differente dai soldati dei due schieramenti.