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Il giardino di limoni
Dal regista de La sposa siriana Eran Riklis, Il giardino di limoni, premio del pubblico a Berlino e ora in cartellone a Tertio Millennio. Ancora protagonista la splendida palestinese Hiam Abbass, qui nei panni della vedova Salma Zidane, che in Cisgiordania si trova con un vicino di casa molto scomodo: il ministro della Difesa israeliano. Per ragioni di sicurezza, le viene intimato di abbattere il suo giardino di limoni: complice la solidarietà della moglie del ministro, Mira, e l'amore del suo giovane avvocato, porterà il caso davanti alla Corte suprema di Israele. Una e bina in sala a dicembre (anche ne L'ospite inatteso), la Abbass si carica sulle spalle la nuova esplorazione della situazione medio orientale di Riklis: è lei il termometro della crescente follia del teatro israelo-palestinese, ma la prospettiva non è politica, bensì umana. Sotto i riflettori, la relazione empatica tra Salma e Mira, in cui affinità private ed esternalità pubbliche si fondono nel segno del femminile. Coraggio e libertà, lotta e diritti, a tutto si dà del "lei", con una ferma dolcezza che riesce a mettere nel fuoricampo le inverosimiglianze del plot, la minaccia del buonismo e le insidie dell'apologo.



