Non c'è nessuno come la mamma. Noi italiani lo sappiamo bene, però non siamo i soli, a Bucarest è perfino peggio. Ma fino a che punto può spingersi una madre per proteggere il figlio? Se è ricca e ha  amici importanti e deve difenderlo (ingiustamente) dalla legge? E' la premessa di Child's Pose  (letteralmente la posizione del feto nel grembo materno) di Calin Peter Netzer, film rumeno in concorso al festival di Berlino, scritto con Razvan Radulescu, regista e  sceneggiatore tra i più dotati della nuova generazione rumena (ha lavorato tra gli altri con Cristi Puiu, Mungiu e Lucian Pintilie). Attraverso il personaggio di Cornelia, Netzer racconta lo stato delle cose di un popolo e di una cultura non cosi' alieni dalla nostra, ribaltando il solito clichè da terzo mondo grazie ai dialoghi beffardi e la regia tipicamente misurata della nouvelle vague rumena.
"Meravigliosa creatura" canta Gianna Nannini sui titoli di coda, perchè Barbu (Bogdan Dumitrache), giovanotto viziato che non risparmia alcuna crudeltà affettiva, è l'amore di mamma Cornelia, Luminita Gheorghiu, grande attrice e protagonista assoluta di Child's Pose.  Viene in mente New York Stories, il formidabile Edipo relitto firmato Woody Allen. Anche qui c'è una presenza ingombrante e ossessiva. Ma dalla commedia si passa subito al dramma: Barbu ha investito e ucciso un bambino. L'altra famiglia è povera e innocente, Cornelia obietta: Barbu è figlio unico, mentre offre il denaro riparatore, che dovrebbe mettere a posto vittime e carnefici. Ma sporcarsi le mani non è così facile, anche in una società profondamente corrotta. Eppure Cornelia non si ferma davanti a niente e quando tutto è sistemato arriva inesorabile il colpo di coda, perchè Barbu è sangue del suo sangue e un inguaribile vigliacco.